Casino già villa Barberini

Immagine - Casino già villa Barberini

Anonimo (sec. XIX)
Casino già villa Barberini : aggiunto al Manicomio. – [Roma : Stabilimento Tipografico Aureli e C., 1863]. - 1 stampa ; 235 x 283 mm. - C. [318]

In: Le scienze e le arti sotto il pontificato di Pio IX [vol. II] / [Cacchiatelli P. e Cleter G.]. – 2° edizione. – Roma : Stabilimento Tipografico Aureli e C., 1863. - Indicazione dei curatori dall’epistola ai lettori.                                                          BPR N 4

Nella complessa storia delle trasformazioni edilizie e architettoniche del Manicomio di S.Maria della Pietà, la Chiesa romana ebbe con continuità un ruolo fondamentale. Da Paolo III (1468-1549) alla fine del XIX secolo, i Pontefici si interessarono al miglioramento delle strutture che accoglievano i malati e in tal senso vollero che fosse modificata nei secoli la sede e la struttura dell’ospizio.
L’opera, volta a celebrare la grandezza delle scienze e delle arti sotto il pontificato di Papa Pio IX (1846-1878), si presenta legata in due volumi, e racchiude fascicoli destinati ad essere pubblicati con cadenza periodica una o due volte al mese, con numerazione progressiva delle carte; ogni fascicolo contiene due tavole illustrate incise in rame.
Nel secondo volume una parte cospicua è dedicata agli enti di assistenza e agli ospedali romani. In particolare un fascicolo, costituito da quattro carte, descrive ed illustra i lavori ideati e realizzati sotto il pontificato di Pio IX per l’ammodernamento dei vecchi edifici del Manicomio e le nuove porzioni di fabbricato.
Per volontà di Pio IX fu acquistata, alla fine del secolo, la villetta dei Barberini, quindi trasformata in abitazione per la classe più agiata dei dementi pensionanti, le famiglie dei quali corrispondevano una quota annua di cinquanta scudi; fu poi aperta tra il Casino e il Manicomio una via di comunicazione attraverso l’arco del Sangallo, porta di accesso alla città Leonina.
La nuova abitazione dei pazzi era costituita dal pian terreno e dai due superiori, ciascun piano suddiviso in dieci camere con ingresso sul corridoio di servizio, alternate con le camere per la sorveglianza e alcuni punti di sosta. Nel Casino, così riadattato, alcuni ambienti erano destinati ai momenti ricreativi e al divertimento; il passeggio si svolgeva tra giardini, aiuole e fontane, dove il panorama offriva alla vista la possibilità di spaziare dai colli albani al mare.

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