In occasione del Dantedì, che si celebra il 25 marzo, data riconosciuta come l’inizio del viaggio ultraterreno di Dante nella Divina Commedia presentiamo un volume di recente acquisizione nel patrimonio librario della biblioteca, Parola di Dante, Bologna, Il Mulino, 2021, di Luca Serianni, professore emerito di Storia della lingua italiana alla Sapienza Università di Roma, recentemente scomparso.
La Commedia di Dante non è soltanto un esempio insuperato di creazione poetica, ma anche un serbatoio linguistico che nel tempo ha riccamente alimentato il vocabolario dell’italiano. L’eredità dantesca è fatta di parole ed espressioni dalla storia diversa. Alcune resistono nella nostra lingua fino a oggi, a volte cambiando in tutto o in parte il significato.
Altre è stato Dante stesso a coniarle, o a usarle per primo in italiano. Ma in un’opera letteraria come la sua le parole non possono essere staccate dalla poesia, e così il libro si sofferma su alcuni casi esemplari, ne tratteggia il profilo in riferimento al contesto in cui occorrono e alle implicazioni di senso di cui sono portatrici. (Abstract)
Immagine: Bartolomeo Pinelli, Bartolomeo Pinelli romano, le sue invenzioni sullo stesso poema di Dante Alighieri di propria mano incise, Roma, 1824-1826.
Approfondimenti [2]
Risorse digitali:
#Dantedì e #IoleggoDante
Links:
[1] http://biblioteca-provinciale.provincia.roma.it/image/luca-serianni-copertinajpg
[2] http://biblioteca-provinciale.provincia.roma.it/news/25-marzo-2021-dantedì-giornata-nazionale-dantesca
[3] https://www.youtube.com/watch?v=hRLLXSjDuLI&ab_channel=EdizionidelMulino
[4] https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2021/09/Luca-Serianni-Parola-di-Dante-2aca4d4a-59d4-4ecc-ae31-f8243c993c16.html