Tipografi, stampatori e librai a Roma

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Camera ed inscrizioni sepulcrali […] scoperte nella via Appia, ed illustrate con le annotazioni di monsignor Francesco Bianchini veronese l'anno 1726, In Roma, appresso Giovanni Maria Salvioni, nell'archiginnasio della Sapienza, 1727
 

 
 Nell’ambito di un rinnovato interesse per la Roma settecentesca, la Biblioteca Provinciale ha esposto alcune opere di stamperie e tipografie romane appartenenti al suo patrimonio, offrendo la suggestione di un tragitto che si svolge attraverso i rioni storici della città,  e con un occhio attento alla vita e alla produzione editoriale di alcuni Comuni.
Il percorso della mostra Tipografi, stampatori e librai a Roma: edizioni romane del Settecento nella Biblioteca Provinciale di Roma si è sviluppato intorno a due nuclei principali: i rioni Parione e Corso, rispettivamente punti di avvio e termine di un’ideale passeggiata tra le botteghe artigiane deputate alla produzione libraria. Attraverso le indicazioni tipografiche desunte dai volumi conservati presso la Biblioteca, la mostra ha ricostruito, con l’aiuto della carta della città del Nolli, risalente al 1748, la collocazione delle varie officine e botteghe di tipografi e librai che si incontravano a Roma nel XVIII secolo.
L’articolazione spaziale ha voluto suggerire anche una corrispondenza sul piano temporale. Infatti le botteghe degli stampatori, che ancora nei primi anni del Settecento erano ubicate nel dedalo di vicoli e stradine che tra Piazza Pasquino e Piazza Navona formavano, e formano tutt’oggi, la fisionomia e il carattere del rione Parione, col trascorrere dei decenni subirono una dislocazione verso l’asse rappresentato da via del Corso, dove trovarono sedi di maggior prestigio in uno dei luoghi più animati della città.
In mostra (aprile-maggio 2006) sono state presentate le opere delle Stamperie Ufficiali e cinque edizioni stampate a Palestrina e Velletri, a testimonianza della vitalità dell’arte tipografica nel territorio dell’attuale provincia di Roma.