La pasqua cattolica a Roma e nel territorio: ricette tradizionali. Fettuccine ai carciofi e la pizza cresciuta di Montelibretti

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  La Santa Pasqua
 Ecchesce a Pasqua. Ggià lo vedi, Nino:
la tavola è infiorata sana sana
d’erba-santa-maria, menta romana,
sarvia, perza, vïole e ttrosmarino.
 
Ggià ssò ppronti dall’antra sittimana
diesci fiaschetti e un bon baril de vino.
Ggià ppe ggrazzia de Ddio fuma er cammino
pe ccelebbrà sta festa a la cristiana.
 
Cristo è risusscitato: alegramente!
In sta ggiornata nun z’abbadi a spesa
e nun ze penzi a gguai un accidente.

Brodetto, ova, salame, zuppa ingresa,
carciofoli, granelli e ’r rimanente,
tutto a la grolia de la Santa Cchiesa.

  
Giuseppe Gioacchino Belli, 19 aprile 1835, sonetti.

 

 

Anche in numerosi comuni della provincia di Roma il Venerdì Santo si tenevano sacre rappresentazioni, annullate o ridimensionate a causa della pandemia, testimonianza di fede e tradizione popolare, significative per le comunità e radicate nel tempo.

La domenica di Pasqua, dal palazzo Apostolico in Vaticano, il Papa recita in sostituzione dell’Angelus e fino al giorno di Pentecoste, il Regina Coeli.

Usanza non liturgica, connessa al periodo pasquale, è la benedizione delle case e delle attività commerciali.

La colazione di Pasqua

La sua origine è nata in tempi lontani, quando durante la Quaresima si rispettava il digiuno, che si intensificava il Venerdì Santo.

Con la celebrazione della festa della Resurrezione, anche in tavola tornava l’abbondanza.

E’ un appuntamento irrinunciabile per i romani, ma anche per molti abitanti del territorio provinciale e di alcune zone del Centro Italia.

Un brunch ante litteram, consumato in famiglia, che ha la caratteristica di essere organizzato una sola volta l’anno, allestendo la tavola di tutto punto, con posate, piatti, bicchieri, tazze, tazzine e non per una normale prima colazione.

Sulla tavola ci sono pietanze sia dolci che salate, uova sode, uova di cioccolato, salame corallina, pizza di Pasqua dolce e al formaggio, colomba, unitamente ai piatti della tradizione familiare e naturalmente latte e caffè, una mensa variegata e festosa.

Pasquetta

Era tradizione, prima dell’era Covid-19, il giorno del Lunedì dell’Angelo, comunemente denominato Pasquetta, trascorrerlo facendo una scampagnata “fuori porta” con parenti e amici, consumando un  pasto eccellente all’aperto o recandosi nelle trattorie, nei ristoranti non troppo lontani da Roma, o dai centri abitati, situati preferibilmente in campagna o al mare, con la possibilità di pranzare all’esterno. I parchi cittadini si popolavano per una giornata da trascorrere in relax e in piena spensieratezza.

 

Ricette tradizionali di Roma e del territorio metropolitano:  

 

Fettuccine ai carciofi

Ingredienti per 4 persone

  • Fettuccine, gr.360
  • Carciofi, 4
  •  Spicchio d’aglio, 1
  • Brodo di verdure, q.b.
  • Olio evo, q. b.
  • Sale, q.b.
  • Parmigiano, q.b.
  • Peperoncino, q.b.
  • Prezzemolo, q. b.

 

Preparazione

Preparate il brodo vegetale poi mettete a bollire l’acqua per le fettuccine e mondate i carciofi, togliendo le foglie esterne più dure, poi tuffateli in acqua acidula salata. Scaldate un filo d’olio in padella con lo spicchio d’aglio e un po’ di peperoncino. Unite i carciofi, scolati, tagliati a fettine sottili e lasciate cuocere per 10 minuti con il coperchio. Aggiungete un pizzico di sale e continuate la cottura dei carciofi inserendo poco a poco il brodo. Cuocere le fettuccine in abbondante acqua salata, poi scolarle e versatele nella padella con i carciofi ormai pronti. Saltatele a fiamma alta con un po’ di acqua di cottura, per far amalgamare bene il condimento.Togliete lo spicchio d’aglio e terminate con una spolverata di parmigiano e a piacere, prezzemolo.

 

Pizza cresciuta di Montelibretti

  • 800 g farina 00
  • 200 g Farina Manitoba
  • 400 g Zucchero
  • 4 Uova (+ due tuorli)
  • Lievito di birra fresco (due cubetti)
  • 100 ml latte
  • 2 cucchiaini di estratto di vaniglia (in alternativa 2 vanillina)
  • 100 g Burro
  • 4 cucchiai Olio extravergine d’oliva
  • 50 ml liquore arancia (in alternativa anice, sambuca )
  • 2 limoni bio (scorza)
  • 2 Arance (scorza+succo)
  • 6 Mandarini (scorza+succo)

Preparazione

Versate le farine manitoba e 00, unite lo zucchero e mescolate. Sciogliete i cubetti di lievito nel latte tiepido e versate nella farina iniziando ad impastare. Incorporate prima la vaniglia, le uova, uno alla volta. Aggiungere l’olio e il burro. Lavorate molto l’impasto.

A seguire incorporare le scorze grattugiate degli agrumi, il succo (poco alla volta. Il composto dovrà essere morbido ma non liquido; per ultimo, aggiungere il liquore. Lasciare lievitare per almeno due ore. Preparate lo stampo, imburrato e infarinato. Adagiate l'impasto lievitato nello stampo, e lasciare riposare ancora per almeno 4 ore, coperto e in un luogo tiepido.

Terminata la seconda lievitazione procediamo con la cottura, a 150° per 1 h 45 minuti. Se durante la cottura, la superficie dovesse colorirsi troppo, copritela con un foglio di alluminio. Fate la prova stecchino.  A dolce pronto sfornate e lasciate raffreddare, poi toglietelo dallo stampo.

 

 

 

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