"Soffrirai nella vita. Soffrirai molto. Molto. Ma sopravviverai"

 

La seconda tappa della proposta di lettura e riflessione sulla Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne parte, già dal titolo, dal libro "Io Tituba strega nera di Salem" di Maryse Condè (traduzione Maria Adelaide Mori), Firenze, Giunti, 1992 (Astrea).

Mia madre Abena fu violentata sul ponte della Christ the king da un marinaio inglese, un giorno del 16… mentre la nave faceva rotta verso le Barbados. Io sono nata da questa aggressione. Da questo atto di odio e di disprezzo. […] “Soffrirai nella vita. Soffrirai molto. Molto.” “Ma sopravviverai”.

Tituba è figlia di una donna nera violentata da un marinaio bianco durante la traversata oceanica e, nel corso delle peripezie che sconvolgono la sua vita fin dall’infanzia, viene iniziata ai riti e alla magia da Man Yaya, una vecchia curatrice africana. Da allora, Tituba ricorrerà spesso ai sortilegi e ai contatti con gli spiriti della sua tradizione, per reagire al disprezzo e ai soprusi dei bianchi, ma verrà coinvolta nel famigerato processo per stregoneria del 1692 a Salem, nel New England, dove, la follia collettiva della piccola comunità puritana coinvolse in torture, condanne anche a pene capitali, più di centocinquanta persone, in maggioranza donne. Tituba è accusata, anche in virtù del suo colore della pelle di istigare le donne e le fanciulle bianche alla stregoneria e ai commerci con il Maligno. (abstract)

 

"Non giocare con queste cose" mi dice infine "Sono l'eredità di Mario. Del maschio"

"Balún-Canán. Il paese dei nove guardiani", di Rosario Castellanos (traduzione Paola Locati), Firenze, Giunti, 1993, autrice messicana tra le più importanti del novecento, impegnata nelle lotte per l'emancipazione femminile e i diritti sociali. In questo romanzo autobiografico viene raccontato uno dei momenti cruciali e drammatici della storia messicana degli anni Trenta, attraverso gli occhi di una bambina di sette anni, figlia di latifondisti dello Stato di Chiapas, nella cittadina di Comitan, un mondo arido e gretto, fondato sulla violenza della discriminazione sociale. Dai privilegi riservati al fratellino Mario, la bambina - che non a caso rimane anonima per tutto il romanzo - apprende ben presto come all'umiliazione degli indios corrisponde la condizione di inferiorità delle donne: entrambi hanno la sola funzione di servire alla continuità della specie del 'ladinos'. Le distrazioni sono rare: la fiera, il circo, ma soprattutto il mondo magico delle storie narrate dalla tata india, intessute di ancestrali miti e leggende maya. Poi tutto viene sconvolto dalla rivolta degli indios che danno sfogo all'odio per secoli di sfruttamento.

 

Percorso di lettura:

Condè Maryse " IoTituba strega nera di Salem", Firenze,Giunti, 1992, (Astrea).

BIBL CONS REF 809 CON

Castellanos Rosario, "Balún-Canán. Il paese dei nove guardiani", (traduzione Paola Locati), Firenze, Giunti, 1993, (Astrea).

BIBL CONS REF 809 CAS

 

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