Nel 1893 Luigi Pirandello (1867-1936) trascorre l’estate presso Monte Cavo e qui, incantato dal silenzio di quella natura incontaminata, scrive il suo primo romanzo “L’Esclusa”; lo ambienta in Sicilia ma ci tiene a informare il lettore che lo ha scritto durante il suo soggiorno ai Castelli Romani. A Monte Cavo tornerà spesso per trascorrere le vacanze con la sua famiglia ed è qui che ambienta nel 1902 la novella “Pallottoline”, inserita nella raccolta “La giara”:
“– Ufff! ufff! ufff! – tre volte di seguito, sempre allo stesso posto: lì, nel mezzo della fronte, ronzando. Ah, ma anche per le mosche, se Dio voleva, erano gli ultimi giorni di baldoria, come per gli «insetti umani» che, a piedi o su somarelli, s’inerpicavano fin lassù, a circa mille metri sul livello del mare. E per vedere che cosa infine? I laghi d’Albano e di Nemi: un paio d’occhiali insellato su quel gran naso con la punta all’insù, ch’è il Monte Cavo. Già cominciavano infatti a spesseggiare i giorni di nebbia: quella nebbia umida e densa che toglie lo spettacolo incantevole dei due laghi gemelli ora vaporosi ora morbidi come azzurri veli di seta: occhi, più che occhiali, tra le folte ciglia dei boschi di ippocastani; occhi della pianura laziale, in cui, come serpente lucido enorme, il Tevere, dall’oscuro grembo di Roma, visibile appena là in fondo, si svolge, ricomparendo qua e là nelle ampie volute, fino al mare visibile appena laggiù.”
[…]
“Già l’autunno si ridestava con certi sbuffi che scotevano là sulla cima la grave e stanca immobilità dei grandi alberi esausti; e quando quegli sbuffi non avevano alcun impeto contro le povere foglie moribonde, erano fitti ribocchi di nebbia, che si ergevano a onde, impigliandosi pigri tra i rami attediati, in basso stagnando sui laghi; o fumigavano qua e là dai boschi sottoposti, che pareva ardessero a lento, senza fiamma, senza crepito. Sembrava certi giorni che tutta l’aria si fosse raddensata in un fumo bianchiccio, umido, accecante: e allora la vetta del monte restava come esiliata dal mondo, e dalla spianata non si sarebbe potuto scorgere neanche a un passo il convento.”
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Links:
[1] http://biblioteca-provinciale.provincia.roma.it/image/pirandello-la-giarajpg
[2] https://www.youtube.com/watch?v=nkD7vD7qcQ4
[3] http://opac.regione.lazio.it/SebinaOpac/resource/la-giara/RL132234
[4] https://www.liberliber.it/mediateca/libri/p/pirandello/la_giara/pdf/la_gia_p.pdf
[5] https://archive.org/details/novelleperunanno_vol11_lagiara_1312_librivox
[6] http://biblioteca-provinciale.provincia.roma.it/news/maggio-dei-libri-2020-storie-digitali-libri-e-narrazioni-del-territorio-al-tempo-delle-app-racc