27 gennaio 2021. Filmografia

Una breve rassegna, certo non esaustiva, di film sulla Shoa, i campi di concentramento, la persecuzione nazista, gli atti eroici di chi salvò numerosi ebrei e i traumi dei sopravvissuti.

 

 

 Andremo in città (1966) di Nelo Risi. Il film è un adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 1962 scritto da Edith Bruck, moglie del regista e sopravvissuta ai campi di concentramento di Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen (Wikipedia)

 

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Corri ragazzo corri, di Pepe Danquart (2013). Tratto dal  romanzo Corri ragazzo, corri di Uri Orlev, pubblicato nel 2000 e basato su eventi reali della vita di Yoram Fridman.

 

 

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Defiance - I giorni del coraggio, di Edward Zwick (2008),  tratto dal  romanzo del 1993 Gli ebrei che sfidarono Hitler di Nechama Tec, basato sulla vera storia dei fratelli Bielski che nella seconda guerra mondiale salvarono dai campi di concentramento migliaia di ebrei costituendo e difendendo una comunità nelle foreste della Bielorussia. (Wikipedia.it)

 

 

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Europa Europa  di Agnieszka Holland,(1990) tratto dal libro autobiografico Memorie di Salomon Perel.

 

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Fuga da Mathausen, di Edwin Zbonek (1963). l giovane Franz fugge dal campo di concentramento di Mauthausen inseguito dalle SS comandate dall'ufficiale Kohler, fratello di Franz.

 

 

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Il bambino con il pigiama a righe di Mark Herman (2008). Tratto dall'omonimo romanzo di John Boyne. La storia di un'amicizia di due bambini di 8 anni divisi dal filo spinato del campo di concentramento.

 

 

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Il diario di Anna Frank di George Stevens (1959).  Il film, basato sull'adattamento teatrale del diario, è stato girato a 14 anni di distanza dalla morte di Anna Frank. (Wikipedia.it)

 

 

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Il figlio di Saul, di László Nemes (2015). Saul Ausländer fa parte del Sonderkommando, il gruppo di prigionieri ebrei costretti a recuperare i corpi nelle camere a gas. Un giorno  vede uccidere dai medici nazisti un ragazzo incredibilmente sopravvissuto alla gassificazione. Vedendo in lui suo figlio, vuole dargli degna sepoltura, mettendosi alla ricerca di un rabbino. 

 

 

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Il labirinto del silenzio, di Giulio Ricciarelli (2014). Nella Francoforte del 1958, Johann Radmann, un giovane procuratore indaga sulla presenza di ufficiali nazisti nella pubblica amministrazione, ricostruendo fatti e responsabiità che si allargano a gran parte del paese ormai restio ad affrontare i conti col passato nazista.

 

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Il pianista di Roman Polansky (2002). La storia dal pianista ebreo Władysław Szpilman dallo scoppio della seconda guerra mondiale, l'occupazione nazista di Varsavia, la vita nel ghetto, la fuga e la sopravvivenza fuori dal ghetto, fino alla liberazione della città da parte dell'Armata Rossa.

 

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 Il viaggio di Fanny, di Lola Doillon (2016). Tratto dall'autobiografia Le journal de Fanny,  racconta la vicenda di Fanny Ben-Ami, una ragazzina ebrea di 13 anni che nel 1943, durante l'occupazione nazista della Francia, viene mandata in una colonia in montagna da dove, insieme ad altri ragazzi, scappa raggiungendo alla fine il confine svizzero e la salvezza.

 

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Jacob il bugiardo  di Peter Kassovitz (1999). Tratto dall'omonimo romanzo di Jurek Becker, remake dell'omonimo film tedesco del 1975, s'inserisce nel filone tragicomico dedicato all'Olocausto, narra la vicenda di Jacob, ero suo malgrado.

 

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Jona che visse nella balena, di Roberto Faenza (1993). Tratto dal romanzo autobiografico di Jona Oberski, Anni d'infanzia. Un bambino nei lager, racconta la deportazione a 4 anni a Bergen-Belsen dell'intera famiglia, della morte del padre, degli stenti e delle terribili vessazioni e infine della liberazione.

 

 

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L'ultima tappa (Ostatni etap) di Wanda Jakubowska (1948). Un film davvero significativo perchè è uno dei primi film sull'Olocausto, il primo ambientato ad Auschwitz e perchè sia la regista Wanda Jakubowska che la sceneggiatrice Gerda Schneider erano state prigioniere proprio ad Auschwitz; inoltre a interpretarlo furono chiamati molti sopravvissuti del campo. (Wikipedia).

 

 

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L’uomo dal cuore di ferro di Cédric Jimenez (2017). Tratto dall'omonimo romanzo di Laurent Binet ed è incentrato sull'Operazione Anthropoid, che portò all'assassinio del leader nazista Reinhard Heydrich.

 

 

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 La chiave di Sara  di Gilles Paquet-Brenner (2010). Tratto dall'omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay narra le vicende intorno al rastrellamento del Velodromo d'Inverno, durante l'occupazione nazista di Parigi.

 

 

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La scelta di Sophie (Sophie's Choice) di Alan J. Pakula (1982), tratto dall'omonimo romanzo di William Styron. Narra le vite tormentate di Sophie, emigrata in America dopo la liberazione da Auschwitz, da cui si porta il ricordo di una terribile scelta, sposata con un intellettuale ebreo, affetto da schizofrenia e ossessionato dall'Olocausto e del loro incontro con un giovane scrittore Stingo.

 

 

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La signora dello zoo di Varsavia, di  Niki Caro (2017). Il film è ispirato a una storia realmente accaduta narrata nel libro di Diane Ackerman Gli ebrei dello zoo di Varsavia, a sua volta basato sui diari della Żabińska (Wikipedia).

 

 

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 La tregua, di Francesco Rosi (1997). Tratto dall'omonima opera di Pimo Levi narra il suo tormentato viaggio di ritorno insieme a un gruppo di deportati da Auschwitz, fino a casa, a Torino.

 

 

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La verità negata (Denial)  di Mick Jackson  (2016), tratto dal libro History in trial: My Day in Court with a Holocaust Denier di Deborah Lipstadt. Il film, ambientato tra il 1996 e l'inizio del 2000, racconta la battaglia legale in cui Deborah Lipstadt ha dovuto difendersi dal negazionista dell'Olocausto David Irving, che l'aveva accusata di diffamazione (Wikipedia).

 

 

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La vita è bella di Roberto Benigni (1997). Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla. Come in una favola c'è dolore, e come in una favola è piena di meraviglia e di felicità. (incipit)

In un'intervista Benigni disse che la vicenda di Rubino Salmonì, che gli raccontò la sua storia di deportato e di sopravvissuto narrata in seguito nel libro Ho sconfitto Hitler fu di ispirazione per il film

 

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Notte e nebbia  di Alain Resnais  (1956). Docu-film di carattere storico sull'Olocausto realizzato  su un progetto dello storico Henri Michel e con il patrocinio del Comité d'histoire de la seconde guerre mondiale in occasione del decimo anniversario della Shoah.

 

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Olocausto, serie-tv (1978) di Marvin J. Chomsky, narra le storie di due famiglie tedesche, una ebrea, i Weiss, ed una, i Dorf, il cui padre di famiglia, a causa della disoccupazione, si arruola nelle SS, fino a diventare uno spietato criminale di guerra.

 

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Ogni cosa è illuminata, (Everything Is Illuminated) di Liev Schreiber (2005). Tratto dall'omonimo libro autobiografico di Jonathan Safran Foer, in cui racconta il suo viaggio (sia fisico che spirituale) sulle orme del nonno, costretto ad emigrare, dalla natia Ucraina, negli Stati Uniti. Alex rimane sconvolto nell'apprendere che anche la popolazione slava ucraina era responsabile delle persecuzioni, ancora prima che vi arrivassero i tedeschi.

 

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Per ignota destinazione,   di Piero Farina (1995). Docufilm che raccoglie la testimonianza di Piero Terracina nel suo primo ritorno ad Auschwitz Birkenau, dove fu deportato, e dove venne sterminata gran parte della sua famiglia.

 

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Remember di Atom Egoyan (2015). Con l'aiuto di un compagno di Auschwitz sopravvissuto e una lettera, un uomo anziano con demenza va alla ricerca della persona che crede essere responsabile della morte della sua famiglia nel campo di sterminio per ucciderlo lui stesso, tenendo fede alla promessa fatta alla moglie appena morta. (IMDb)

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Schindler’s List di Steven Spielberg (1993). spirata al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally e basata sulla vera storia di Oskar Schindler, l'imprenditore che da sostenitore del partito Nazista divenne gradualmente eroe salvando i suoi operai ebrei dallo sterminio.

 

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Shoah, il film, di Claude Lanzmann (1985). Monumentale documentario girato in Polonia nei luoghi del genocidio nazista all'interno dei campi di sterminio, con interviste ai sopravvissuti (compresi i membri del Sonderkommando), ex SS e gente del luogo. Il risultato è un'opera di grande importanza storica e di enorme impatto emotivo.

 

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Storia di una ladra di libri, di Brian Percival (2013). Tratto dal romanzo romanzo del 2005 La bambina che salvava i libri, scritto da Markus Zusak, il racconto della Morte che descrive la vita della piccola Liesel che, da analfabeta, diventa un'appassionata lettrice di libri (di cui salva un esemplare dal rogo nazista), sopravvive alla guerra, ai bombardamenti. La Morte conclude la storia della ladra di libri raccontando di come Liesel visse una vita lunga e felice, con una famiglia numerosa.

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The reader-a voce alta, di Stephen Daldry (2008). Il film inizia nel 1958 con la relazione amorosa tra Michael Berg, studente quindicenne, e Hanna Schmitz, all'epoca trentaseienne, analfabeta che si fa leggere da lui brani di libri nella Germania Ovest. Dopo la repentina scomparsa della donna, Michael, nel 1966, scopre che la donna è stata una spietata guardiana nazista che è accusata di aver fatto uccidere moltissime donne ebree. La prova è un rapporto che avrebbe scritto all'epoca. La donna preferisce essere condannata piuttosto che rivelare il suo analfabetismo. Nel corso degli anni, Michael le invia reading di romanzi.

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Train de vie-Un treno per vivere, di Radu Mihaleanu (1998). In uno shtlet, villaggio ebraico dell'Europa dell'Est, il matto del villaggio convince  il consiglio degli anziani a organizzare un finto treno di deportati, con il quale fuggire in massa in Palestina passando per l'Unione Sovietica. Fermati da un plotone nazista,scoprono che si tratta di una carovana di zingari, anche essi travestiti.  Purtroppo tutta la vicenda si rivela essere solo il frutto dell'immaginazione del giovane Shlomo, nel campo di concentramento.

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Un sacchetto di biglie,  di Christian Duguay (2017)Tratto dall'omonimo romanzo di Joseph Joffo del 1973 e remake dell'omonimo film diretto da Jacques Doillon nel 1975. Durante la seconda guerra mondiale, due giovani fratelli ebrei, Maurice e Joseph Joffo, si trovano costretti a spostarsi da soli  nel sud della Francia, cercando di sfuggire agli occupanti nazisti e di riunirsi alla propria famiglia.

 

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Vincitori alla sbarra (1961) di Frederic Rossif. Docufilm sulle atrocità naziste nel Ghetto di Varsavia.

 

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