Laboratorio biblioteconomico dell'IIS Via Silvestri-L.S. Malpighi/I.T.I.S. Volta: inventario, classificazione, catalogazione, collocazione ed esercitazione finale con redazione di abstract
Bernoni Carlo, Brizzi Bruno (a cura di), Roma paesaggi, figure negli acquarelli inediti di Ettore Roesler Franz, Roma, Colombo, 1996.
BIBL. CMRC IA 84
Ettore Roesler Franz, conosciuto esclusivamente per la serie di acquarelli di “Roma sparita”, riceve inizialmente una critica fortemente negativa, poiché il suo stile viene definito “fotografico” e tutto il suo patrimonio pittorico viene ignorato.
Grazie all’opera divulgativa di Bruno Brizzi e Carlo Bernoni, l’artista viene studiato con minore superficialità e apprezzato maggiormente.
Attraverso alcune sue opere possiamo ricostruire i mutamenti avvenuti a Roma: l’intera serie di acquarelli andrebbe perciò ridefinita più come “Roma pittoresca” che come “Roma sparita”.
Roesler Franz rappresenta la realtà sociale del popolo con le sue attività economiche e le grandi difficoltà di vita; le immagini appartengono ad una città rivissuta sul filo della memoria.
La produzione svincolata da Roma fa emergere il suo amore per la natura e permette di cogliere le sue preferenze più intime.
Il volume ci offre una documentazione più ampia del suo patrimonio artistico, non riportando soltanto le vedute di Roma, ma anche di altre località italiane, della Gran Bretagna e della Germania.
Per Roesler Franz la sincerità assume il significato della massima fedeltà alla percezione visiva ed emotiva.
Chiara Castellitto
Morelli Francesca Romana (a cura di), Scuola romana artisti a Roma tra le due guerre, Roma, Associazione Amici di Villa Strohl-Fern, 2008.
BIBL CMRMC H 260
La mostra sugli artisti che hanno lavorato a Roma tra le due guerre è stata ideata per il Ministero degli Affari Esteri e per il pubblico dei paesi dell'est; essa si basa sui tre temi che descrivono il momento della cultura italiana durante la prima metà del '900, ovvero il volto dell'artista tra autoritratti e ritratti, l'immagine visionaria della città, ed il corpo nella sua fisicità e nei traslati metaforici. Nella scuola romana vi sono diversi stili individuali differenti tra i vari artisti, i quali però nella loro totalità restituiscono l'immagine di una città vitale, ricca di contraddizioni, costituita da un clima internazionale fatto di intensi scambi culturali, nei quali molti artisti stranieri soggiornano e lavorano a Roma, mentre molti artisti della scuola romana si recano all'estero. Il volume cerca inoltre di ricostruire alcuni segmenti riguardanti la politica culturale espressa tra i due conflitti mondiali che in maniera programmatica fece dell'arte contemporanea un vero e proprio "biglietto da visita" da presentare all'estero soprattutto negli anni tra il 1935 ed il 1938.
Alessandro De Luca
Rivosecchi Valerio, Trombadori Antonello, Roma appena ieri nei dipinti degli artisti italiani del Novecento, Roma, Newton Compton, 2006.
BIBL CMRC H 262
Quest’opera illustra e approfondisce le ultime fasi di un genere pittorico molto antico: la veduta romana. Attraverso novanta tele, databili tra la fine della Prima Guerra Mondiale e il secondo Dopoguerra, non si documentano esclusivamente i cambiamenti di stile di questa corrente artistica, ma anche i mutamenti subiti dalla città eterna durante la prima metà del secolo breve.
Partendo da De Chirico passando, poi, per la scuola di via Cavour, l’impressionismo degli anni’30 e approfondendo le opere di molti altri artisti, si arriva fino alle rappresentazioni del secondo dopoguerra, analizzando così l’intera scena artistica di quegli anni.
Chiara Falconi
Marigliani Clemente, Storia di Anzio, Roma, De Luca Editori d’Arte, 2008
BIBL CMRC Cons. Comuni K 263
Quest’opera narra, avvalendosi di una grande quantità di illustrazioni integrate con il testo scritto, la millenaria storia di Anzio. Un percorso storico che inizia con l’insediamento nell’area di popoli pre-romani, come i Latini e i Volsci, nel XII secolo a.C., e che giunge fino ai giorni nostri, passando per l’età romana, il periodo sotto lo Stato Pontificio, l’annessione al Regno d’Italia e lo sbarco alleato.
Il testo, a cui si accompagnano numerose illustrazioni di statue, dipinti, stampe e foto d’epoca, è frutto del lavoro di Clemente Marigliani, uno studioso originario di Anzio.
Giacomo Federici
De Lucia Brolli Maria Anna, Tabolli Jacopo, I tempi del rito: il santuario di Monte li Santi-Le Rote a Narce, Roma, Officina 2015
BIBL CMRC CB 98
Un insieme completo di analisi e descrizioni aventi come oggetto la storia e i reperti del santuario di Monte li Santi-Le Rote a Narce, mediante un’unione equilibrata di testi e immagini che evidenziano le particolarità e le interpretazioni degli elementi esaminati.
Il libro si occupa delle origini e dei reperti conservati presso i due musei coinvolti, quello dell’Agro Falisco e quello di Mazzano Romano, compresi in un determinato intervallo di tempo storico: dal VI secolo a.C. al periodo successivo alla conquista romana.
Il tema centrale è il rito che esprime la fondamentalità della religione e delle reliquie nelle popolazioni italiche.
Francesco Macchione
Gablemann H., L’Arco di Trionfo a Zagarolo, Zagarolo, Associazione Amici di Zagarolo, 1992
BIBL CMRC Misc. VII 738
L’opera illustra e approfondisce un particolare urbanistico della città di Zagarolo, l’arco di Trionfo. Si ipotizza, tramite l’iconografia dei rilievi contemporanei scolpiti appositamente per l’arco, che sia stato eretto in onore della vittoria di Marcantonio II Colonna nella battaglia di Lepanto; i rilievi e le decorazioni sull’arco sembrano infatti formare un’idea di trionfo.
L’opera ripercorre fatti e avvenimenti che hanno caratterizzato nel tempo la vita di questa città, importanti non solo per gli studiosi ma anche per gli abitanti di Zagarolo, legati ai monumenti locali ereditati dal passato.
Alice Menditto
Cifarelli Francesco Maria, Colaiacomo Federica, Segni antica e medievale: una guida archeologica, Comune di Segni 2011.
CONS Comuni EA 415
La nuova edizione della guida archeologica di Segni è il frutto di un lavoro di raccolta di studi e ricerche storici, archeologici e topografici, che vuole riassumere i lavori svolti dal Museo Archeologico, edito dal Comune di Segni con l’intento di offrire ad un pubbico vasto come ai ricercatori un ricco aggiornamento, rispetto alla precedente edizione edita nel 2003 ormai esaurita, ed invecchiata, del lavoro di ricerca che ha continuato in questo periodo di tempo.
Il volume presenta temi di ampio respiro e un quadro ampio della società signina dalla tarda repubblica alla città medievale.
Andre Salas Kevin Espiritu
Van Kampen Iefke, (a cura di), Il nuovo museo dell’Agro Veientano a Palazzo Chigi di Formello, Roma, Quasan, 2012
BIBL. CMRC Cons Comuni IA 85
Il libro analizza il progetto museografico realizzato all’interno di Palazzo Chigi di Formello, che ha reso possibile la trasformazione del luogo da dimora nobiliare inaccessibile a spazio pubblico destinato alla diffusione del patrimonio culturale-naturalistico dell’Agro Veientano.
Ci si sofferma infatti sulle varie fasi di formazione e sviluppo della città di Veio e dell’area circostante, a partire dall’Età del Bronzo fino ad arrivare al XIII secolo d.C., con una particolare attenzione per i singoli reperti ritrovati, accompagnati da descrizioni e illustrazioni.
Elena Zuccardi Merli
Avilia Filippo (a cura di), Museo archeologico lavinium = Lavinium archeological museum Roma Gangemi, 2013
CONS Comuni R 974
Il libro, a cura di più autori , ha il compito di svelare i segreti del “ Museo Archeologico Lavinium “ attraverso una narrazione coinvolgente , ampliata anche da un ricco supporto di materiale fotografico. Il volume si rifá alla medesima suddivisione del sito in 5 spazi , ognuna con un percorso tematico differente. Infatti, gli spazi del museo non sono visti meramente come dei “ luoghi fisici “ , ma bensì come rappresentazioni mentali legate da un filo narrativo. Quindi, sia il libro che il sito presentano una struttura episodica e sequenziale che predilige una contestualizzazione dei reperti rispetto ad una classificazione cronologica.
Andrea Mazzarella