Home › Storia della biblioteca
Storia della biblioteca
La Biblioteca, istituita il 10 maggio 1899 come Biblioteca della Provincia di Roma e, dal 1912, come Biblioteca del Consiglio, a disposizione dei consiglieri provinciali su tematiche giuridiche, istituzionali e di conoscenza del territorio, era inserita tra le competenze della Presidenza dell’Ente.
Situata al piano terra di Palazzo Valentini, a via IV Novembre a Roma, la Biblioteca Provinciale, divenuta nel frattempo, Biblioteca Istituzionale della Città metropolitana di Roma Capitale, dopo più di un secolo dalla sua nascita, si è trasferita nella nuova sede al secondo piano dell'edificio seicentesco di Villa Altieri sul colle Esquilino.
La Biblioteca è specializzata nella storia, arte, tradizioni popolari, costume, del territorio della provincia di Roma e nella raccolta di volumi e documenti che testimoniano l’attività istituzionale dell’Ente e dei comuni dell’area provinciale. Nello sviluppo del patrimonio librario, infatti, essa ha seguito,sin dalla sua costituzione due diverse anime, una propriamente istituzionale-amministrativa e l'altra, più culturale e storico-sociale, incrementando, da un lato, le proprie collezioni di carattere giuridico- istituzionale per rispondere alle necessità dell’attività dell’ente, e, dall'altro, orientandosi verso l’acquisizione, retrospettiva e corrente, di opere di carattere storico, in particolare relative alla storia locale di Roma e della sua provincia.
In alcuni atti amministrativi della fine degli anni venti del secolo scorso, tra cui una relazione della Reale Commissione Straordinaria dell’11 febbraio 1929 con oggetto” Servizio Biblioteca del Consiglio e della Deputazione”, si fa riferimento ad una considerevole raccolta di leggi e periodici giuridici da riordinare e mantenere in perfetta regolarità e nell’’estratto dal verbale delle deliberazioni del Reale Commissario Straordinario del giugno 1929, con oggetto “Ordinamento della Biblioteca provinciale”, si delibera che un’importante raccolta di opere interessanti di storia, diritto locale, economia e agricoltura dei comuni della regione laziale di circa 3000 volumi venga riordinata e sistemata.
Queste operazioni di sistemazione e riordinamento furono affidate dal consigliere Giuseppe Ceccarelli, insigne studioso della cultura ed delle tradizioni popolari romane, del “Servizio Biblioteca del Consiglio e della Deputazione” ai bibliotecari della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Vittorio Emanuele II. Durante questo periodo altri studiosi romanisti insieme a Giuseppe Ceccarelli contribuirono in modo determinante al funzionamento della biblioteca : Vincenzo Federici, consigliere provinciale, e Carlo Galassi Paluzzi, fondatore dell’Istituto di Studi Romani, in particolare, valorizzarono e incrementarono il patrimonio bibliografico per la documentazione sulla storia del territorio e sulle istituzioni locali.
Si segnala la presenza in quegli anni di un Fondo particolarmente prezioso ossia la Raccolta dei verbali della Provincia di Roma dalla prima organizzazione provinciale pontificia di Roma e Comarca(1831) fino almeno alla prima metà del ‘900 e successivamente il fondo “Atti e corrispondenze 1927-1960” che costituiscono oggi l’Archivio Storico dell’’Ente.
Il 1 marzo 1953 la Biblioteca Provinciale apre al pubblico con il nome Biblioteca Provinciale di Roma dotandosi di un proprio Regolamento approvato dal Consiglio Provinciale il 10 Aprile dello stesso anno e accresce le proprie raccolte avviandosi a diventare un importante punto di riferimento per l’attività relative a Roma e al Lazio.
Nel 1990 aderisce al Servizio Bibliotecario Nazionale nel polo dell’Università degli Studi di Roma, La Sapienza, Regione Lazio, ora Polo RL1 Regione Lazio.
La Biblioteca Provinciale è divenuta nel tempo una biblioteca specializzata a servizio dell’Istituzione Città metropolitana e, insieme all’Archivio Storico, memoria storica dell’Ente, trovando la naturale collocazione nel complesso multifunzionale di Villa Altieri, Palazzo della Cultura e della Memoria.