” Raccontiamo le donne ” Una fitta e sottile trama di presenze femminili creative, generose e coraggiose protagoniste dei nostri luoghi.

Cinzia Colantoni  L'attesa  70 x 50, olio su tela, 2010  (omaggio ad Alma Tadema)

Cinzia Colantoni

L'attesa

70 x 50, olio su tela,  2010

(omaggio ad Alma Tadema) 

 

   
 
 
Vittoria Colonna
 
Marino 1490 – Roma 1547
 
Poetessa appartenente alla famiglia dei Colonna. La forte spiritualità di Vittoria si manifesta non solo nella poesia, che dopo la morte del coniuge è sempre più pervasa da misticismo, ma anche nelle lettere che con coraggio invia non solo ai suoi familiari ma anche al papa, all’imperatore. Durante il suo soggiorno a Viterbo, città in cui predominano idee spirituali e religiose riformate già diffuse in altre zone del paese, che danno vita a una sorta di Repubblica delle Lettere,mantiene vivi i contatti con il Circolo Valdesiano. Successivamente a Roma, negli ultimi anni della sua vita, riprende con maggior vigore la sua amicizia con Michelangelo Buonarroti, a lui scriveva nel 1546 “Cognoscerete che de’ miei quasi già morti scritti ringrazio solamente il Signore”.
 
"Ritratto di donna detta Vittoria Colonna". Sebastiano del Piombo, olio su tavola, Roma, Galleria Corsini (inv. 221 EN. 611)
 
 
 
 
 
 
Margherita d’Austria
 
Oudenaarde 1522 – Ortona 1567
 
Rappresenta una personalità di rilievo che ha caratterizzato la vita amministrativa, politica, economica di uno di periodi più complessi della nostra vita politica, tra Riforma Luterana e Controriforma Tridentina. E’una governante illuminata che rilancia economicamente molti dei territori in cui vive attraverso lungimirante attività politica, moderni interventi architettonici e azioni mirate per migliorare la qualità della vita alle popolazioni locali. Una delle donne più importanti dei suoi tempi, “Madama” come preferisce farsi chiamare. E in suo nome il comune di Castel S. Angelo muta in Castel Madama.
 
"Madama Margarita (da una miniatura della Pinacoteca di Parma)", in L. Testi Castel Madama, Castel Madama 1979, p. 29
 
 
 
 
 
 
Faustina Maratti o Maratta
 
Roma 1679 – 1745
 
Fu introdotta in Arcadia, per le sue doti, con il nome di Aglauro Cidonia.
La produzione poetica si concentra principalmente tra il 1705 e il 1719, è composta principalmente da sonetti, metro in cui preferisce comporre. Nelle scelte tematiche, oltre a componimenti legati alla vita personale, troviamo opere nate da spunti politici e patriottici. Soggiorna presso Genzano di Roma, nel Casino Maratti, su via Belardi, arteria centrale del comune.
 
"Ritratto di Faustina Maratti come allegoria della Pittura" Carlo Maratti, Roma Galleria Corsini, inv. 220, F.N. 729

 

 
George Sand
 
Parigi 1804 – Nohant-Vic 1876
 
Scrittrice e drammaturga intensa, di indiscutibile talento creativo, Amantine, Aurore, Lucile, Dupin, in arte George Sand, utilizza questo pseudonimo per concedersi la stessa libertà espressiva riservata un tempo solo agli uomini. La sua carriera letteraria è caratterizzata da una vasta e diversificata produzione: novelle, romanzi, drammi teatrali, anche se viene ricordata soprattutto per il suo impegno politico. Dopo il suo secondo viaggio in Italia, nel 1855, scrive il saggio “I giardini d’Italia” e il romanzo “La Daniella”, ambientati a Frascati. Con toni idilliaci George Sand esalta, nel saggio, la bellezza della cittadina che si integra gradevolmente con la natura selvaggia da cui è circondata, ispiratrice di pace e armonia. Il romanzo, di impronta decisamente anticlericale, ha per protagonista il giovane pittore Jean Valreg, che spera di trovare ispirazione per le sue opere attraverso il viaggio in Italia, incontrerà l’amore: Daniella, giovane cameriera, metafora di un’accettazione di usi e costumi così differenti dai propri.
 
George Sand, ritratto di Auguste Charpentier, Musée de la Ville de Paris-Musée Carnavalet, 1838 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
Colomba Antonietti Porzi
 
Bastia Umbra 1826 – Roma 1849
 
E’ una delle madri della patria, caduta durante la difesa di Roma, una patriota garibaldina.
Allo scoppio della Prima Guerra di Indipendenza, Porzi, marito di Colomba, lascia il servizio pontificio e si arruola nelle truppe del generale Durando.Colomba gli combatte al fianco in Lombardia e in Veneto.
Il 19 maggio 1849 partecipano in qualità di bersaglieri con Garibaldi alla battaglia di Velletri, per fermare l’esercito borbonico di Ferdinando II. Di quella brigata fanno parte duemilacinquecento volontari, tra cui molte donne, non rilevate dalla numerazione ufficiale, tra loro, poco più che ventenne si distingue Colomba, che mostra nel corso della battaglia capacità e intelligenza.
Conquistata Velletri, i bersaglieri ormai garibaldini contribuiscono alla difesa della Repubblica Romana. A Roma, presso Porta S. Pancrazio, Colomba cade uccisa da una cannonata francese, si dice al grido di “Viva l’Italia!”.
 
 
 
 
 
 
Giuditta Tavani Arquati
 
Roma 1830 – 1867
 
Cresce in un ambiente di impegno politico e sposa un patriota, Francesco Arquati, proprietario di un lanificio nella zona di Trastevere. Venduta la sua azienda a Giulio Ajani, Arquati continua a dirigerlo.
Si trasferisce con la famiglia a Subiaco, dove nascono sette di suoi figli, poi la famiglia torna a Roma.
Giuditta è una donna colta, una madre attenta, orgogliosa dei suoi figli, tutti educati al culto eroico della libertà della patria. Aderisce alle idee liberali e repubblicane e come una dei capi del movimento partecipa alle riunioni dei congiurati con coraggio, determinazione e si adopera personalmente alla fabbricazione di cartucce, in attesa che Garibaldi, non appena scoppiati i primi moti contro lo Stato Pontificio e proclamata l’annessione da parte dei patrioti, fosse entrato in Roma. Ma i piani liberali di Giuditta falliscono, insieme a suo marito, suo figlio e altri dieci patrioti, viene massacrata dagli Zuavi.
Gli ultimi martiri del Risorgimento.
 
Giuditta Tavani-Arquati in Donne di ieri a Roma e nel Lazio p. 370
 
 
 
 
 
 
Anna Maria Mozzoni
 
Milano 1837 – Roma 1920
 
Giornalista, attivista dei diritti civili, pioniera del femminismo italiano, rivolge il suo impegno all’estensione del diritto di voto alle donne e a promuovere l’istruzione femminile come unico mezzo di indipendenza e autonomia. Non potendo sedere al Parlamento, il diritto di voto è esteso alle donne solo il 1°febbraio 1945, si adopera utilizzando tutti gli strumenti giuridici dell’epoca e fin dai suoi primi scritti denuncia lo sfruttamento in cui sono costrette a vivere le donne, in modo particolare le operaie. Fonda nel 1881 la Lega promotrice degli interessi femminili. Nei primi anni del Novecento critica le proposte di tutela del lavoro femminile sostenute da Anna Kuliscioff, motivata dal timore che avrebbero potuto legittimare differenziazioni salariali, sminuendone il valore.
 
 
 
 
 
 
 
Ersilia Caetani Lovatelli
 
Roma 1840 – 1925
 
Archeologa e accademica italiana, prima donna a entrare nell’Accademia dei Lincei.
Di famiglia liberale, Ersilia è cattolica e osservante e  riceve un’educazione come si conviene nelle famiglie nobili dell’epoca, da insegnanti privati. Il matrimonio con il conte Lovatelli, nel 1859, non le toglie l’aspirazione “ad essere, nella vita, qualcosa di più e meglio che una donna, sia pure illustre”.
Decide di riprendere gli studi, cominciando ad occuparsi di ricerche archeologiche, partecipando agli scavi; inizia così a dare nuove interpretazioni di monumenti e epigrafi. “Thanatos” è la sua opera più famosa e pregevole, un trattato archeologico, epigrafico e filosofico frutto di studi condotti con rigore scientifico. Esperta bibliofila, si dedica oltre allo studio del mondo antico anche a quello delle moderne letterature europee, raccoglie una pregevole biblioteca di oltre 6.000 volumi, donata tramite testamento all’Accademia dei Lincei, attualmente conservata nella sede di Palazzo Corsini a Roma.
 
"Ersilia Caetani Lovatelli (foto Amati). Amati tav. I, in Donne di Ieri a Roma e nel Lazio"
 
 
 
 
 
 
 
Maria Veronica Concetta Latini
 
Cineto 1853 – Parigi 1900
 
Nata a Cineto Romano è una delle molte modelle della campagna romana. Giovannissima, durante le feste natalizie, in compagnia di sua madre conosce casualmente il pittore Jule Renaudot che con il suo amico Henri Regnault, pittore e scultore, entrambi parigini, soggiornano a Roma.
La bellezza stravagante e selvaggia di Maria Veronica affascina Renaudot che le chiede di posare come modella per la “Salome’’(1870), famosa opera esposta attualmente al Metropolitan Museum di New York. Maria Veronica sposa Henri Regnault e con lui si trasferisce a Parigi dove posa per il marito sia per opere pittoriche che per sculture, alcune esposte poi in palazzi pubblici francesi.
 
Henri Regnault, Salomè, 1869-1870, olio su tela, Metropolitan Museum of Art, New York
 
 








 
Eleonora Duse
 
Vigevano 1858 – Pittsburg 1924
 
La recitazione di Eleonora Duse non ha nulla in comune con quella accademica, metodica, cadenzata delle grandi artiste sue contemporanee. Particolarmente sensibile a qualsiasi forma di arte e di bellezza non si sottrae al fascino di Roma, dove trascorre lunghi periodi. Nel 1914 l’attrice propone di realizzare nella sua villa a Roma, sulla Nomentana, la “Casa del Teatro” luogo di incontri, riunioni, conversazioni, letture, conferenze, aperta a tutti i lavoratori dello spettacolo, una vera e propria casa della cultura. Tutti i giornali ne parlano, sorgono due opposti schieramenti, favorevoli e sfavorevoli all’iniziativa. L’originario progetto dalla “Casa del Teatro” é presto ridimensionato in “Libreria delle Attrici”. Viene inaugurata il 17 maggio 1914 in un clima elegante e mondano. Questa è l’unica riunione che si tiene nella villa, siamo alle porte della guerra del 1915 -1918.
 
"Eleonora Duse all'epoca dei suoi trionfi. Pocino-Tav. XLVII" in Donne di ieri a Roma e nel Lazio p. 385

 
 
 
 
 
 
Margherita Toppi Osswald
 
Roma 1897 – Anticoli Corrado 1971
 
Pittrice e scultrice trascorre l’infanzia e l’adolescenza tra Anticoli Corrado e Roma, dove saltuariamente posa come modella. Sposa l’artista svizzero Paul Osswald, con lui si trasferisce prima a Zurigo e poi ad Ascona, sul lago Maggiore, nel Canton Ticino e ben presto Margherita supera la fama del coniuge. Tutto il suo lavoro è influenzato dai colori e dalla dolcezza della campagna laziale.
Rimane fedele all’immagine dei suoi personaggi: ritrae sempre lo stesso tipo di giovane donna, dalla pelle scura, gli occhi un po’obliqui e lo sguardo intenso, probabilmente una forma di autoritratto.
E’ un’artista sensibile, con grande senso dell’armonia, che nella sua casa-studio, con un grande salone al piano terra e un bel portico, dà la possibilità ad altri pittori e scultori di esporre le proprie opere. Chi l’ha conosciuta non parlerà di lei solo come un’artista di pregio ma anche come persona adorabile.
 
 
 
 
 
 
Elsa Morante
 
Roma 1912 – 1985
 
Scrittrice, saggista, poetessa e traduttrice, definita però anche “cantastorie”. Prima donna a vincere il Premio Strega, nel 1957, con “L’isola di Arturo”. La sua narrazione parte dalla Seconda Guerra Mondiale e arriva agli anni Ottanta, fissando nelle sue opere la visione che ha del XX secolo.
La produzione letteraria di Elsa Morante riveste un ruolo importante nella letteratura del Novecento, per l’originalità che unisce aspetti estremamente tradizionali (le tecniche narrative) ad altri più innovativi (i temi affrontati) che propongono una riflessione sulla complessità dell’animo umano.
Per Elsa Morante il compito dello scrittore si confonde con quello del narratore di miti, dell’archeologo, alla ricerca di tesori nascosti, scrittore come intermediario tra lettore e verità.
 
 
 
 
 
 
 
 
Carla Capponi
 
Roma 1918 – Zagarolo 2000
 
Partigiana, politica italiana, Medaglia d’oro al valor militare.
Componente dei GAP, partecipa il 23 marzo 1944 all’azione di Via Rasella, riconosciuta definitivamente nel 1999 come legittimo atto di guerra rivolto contro un esercito invasore e diretto a colpire unicamente militari. Nella lotta partigiana Carla dimostra sempre la determinazione e il coraggio di chi sa con chiarezza da che parte stare.  Prosegue tutta la vita il suo impegno politico e sociale, nonostante la malattia contratta per gli stenti patiti durante gli anni trascorsi in clandestinità.
 
 
 
  
 
 
 
Alma Sabatini
 
Roma 1922-1988
 
Saggista, linguista, docente di lingua inglese, attivista femminista sin dai primi anni Settanta, costruttrice di idee e di relazioni. Aderisce al Movimento Femminista Romano, dopo essersi allontanata polemicamente dal Partito Radicale. E’ attiva nella battaglia per la depenalizzazione dell’aborto e nella lotta per la conquista di una legge contro la violenza sessuale che preveda una procedura d’ufficio. Si interessa, la prima in Italia, della linguistica applicata all’analisi di contenuti sessisti dell’italiano, insistendo su quelli discriminatori che danneggiano le donne, proprio perché passano inosservati. A cura della Commissione Nazionale per la realizzazione della parità tra uomo e donna, Alma Sabatini pubblica nel 1987 “Il sessismo nella lingua italiana”.
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