25 luglio 1943: la notte del Gran Consiglio, la destituzione e l'arresto di Mussolini

25 luglio 1943

 Roma

 A Roma quell’estate non v’era alcun presagio di quello che Mussolini chiamò in seguito “un grande dramma da rappresentare”. […]Tutto ciò che i romani potevano fare era nascondere la sofferenza sotto un sorriso ironico, prevenendo la perdita di altre illusioni col non farsene alcuna.

I protagonisti

 Tutti e tre  - Grandi, Bottai e Federzoni – benchè pubblicamente devoti al “genio infallibile del duce” in privato accusavano il dittatore di aver commesso un errore dopo l’altro. […] Come membri del Gran Consiglio, che teoricamente era l’organo dirigente supremo del regime, si sentivano particolarmente offesi.

Il Gran Consiglio avrebbe dovuto riunirsi il 12 di ogni mese ma non era stato più convocato dal 1939, in occasione dell’invasione della Polonia da parte di Hitler.

In sostanza, Grandi era andato a dire al dittatore che aveva intenzione di deporlo, ovviamente nella speranza che Mussolini si traesse da parte spontaneamente, consentendo in tal modo al re di incaricare qualcuno, per esempio lo stesso Grandi, di formare il nuovo governo. Ma Mussolini non ha alcuna intenzione di cedere il potere a nessuno, tantomeno a Grandi, che comunque si era garantito l’appoggio del re.

Benchè il suo passaggio dagli atteggiamenti del seguace entusiasta del fascismo a quelli del critico aperto fosse ormai di vecchia data, adesso Ciano era ancora più ostile a Mussolini e parlava di lui come di un uomo di governo fuorviato, non più soltanto come di un suocero inviso.

Mussolini

La mattina del 24 luglio, seduto al suo tavolo di lavoro, Mussolini pensava all’imminente seduta del Gran Consiglio. In esso non vedeva una minaccia alla sua posizione personale. In primo luogo si era convinto che il re gli avesse assicurato il suo appoggio e la sua protezione, In secondo luogo non aveva una grande opinione dei suoi luogotenenti.

 

Il Re, Vittorio Emanuele III

Monarca esitante e cauto, egli era stato per più di vent’anni un complice praticamente muto di Mussolini e del fascismo. Aveva subito senza protestare tutti gli atti compiuti dal dittatore, per quanto radicali, antidemocratici e illegali […] Nel giugno del 1943 quando Grandi lo aveva sollecitato ad allontanare il dittatore, era stato un po' meno meticoloso nelle sue cautele. “Sono un re costituzionale – aveva detto – datemi un voto della Camera o perlomeno del Gran Consiglio”. […] Adesso era sabato, ee il re aveva finalmente impartito i suoi ordini. A un solo uomo aveva affidato il compito di tenere tutte le fila e di fare in modo che i vari complotti che avevano ricevuto la sua tacita approvazione si risolvessero a beneficio della traballante monarchia.

 Il 25 luglio, dopo il voto sfavorevole al Gran Consiglio della sera precedente, a Villa Savoia, Mussolini viene destituito dal re:

“Ho pensato che l’uomo della situazione è, in questo momento, il maresciallo Badoglio”. Stando a tutte le versioni del colloquio, il colpo fu così forte che Mussolini ricadde a sedere sulla poltrona. “Allora tutto è finito”.

 

“Chi difende Roma” di Melton S. Davis, è una delle ricostruzioni dei più drammatici 45 giorni (dal 25 luglio all’8 settembre 1943) della storia di Roma e dell’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, che fa più rivivere gli eventi militari e politici nel contesto sociale e addirittura psicologico in cui sono avvenuti.

La popolazione di Roma, dapprima sfinita e disillusa, si scuote alla fine di fronte all’epilogo della fuga del re e l’occupazione tedesca.

 

La Biblioteca Istituzionale ricorda il 25 luglio, giorno in cui fu deposto Benito Mussolini, dopo la seduta del Gran Consiglio Fascista” che lo sfiduciò, in una procedura curiosamente “democratica” e pose fine alla sua dittatura,  a cui segui la destituzione e l'arresto a Villa Savoia, attraverso un piccolo percorso di lettura dai volumi del proprio patrimonio, partendo da alcuni brani dell’opera di Melton S. Davis, che descrivono i momenti precedenti in un clima sospeso e incerto alla deflagrazione dei 45 giorni più tragici per Roma e l’Italia fino all’8 settembre, la feroce occupazione nazista, il 16 ottobre e la deportazione degli ebrei da Roma, la Repubblica di Salò.

Percorso di lettura: 

Melton S. Davis, Chi difende Roma? I quarantacinque giorni: 25 luglio-8 settembre 1943, traduzione di Mario Bonini, Milano, Rizzoli, 1973

BIBL CMRC C 358

Marco Innocenti, L'Italia del 1943. Come eravamo nell'anno in cui crollò il fascismo, Milano, Mursia, 1993

Il 1943 è un anno tragico, con due date fondamentali: il 25 luglio e l'8 settembre. Per gli italiani è una stagione fatta di fame, paure, bombe, tedeschi, americani, fascisti, partigiani. E' la ritirata dalla Russia, è la scoperta che la guerra è perduta, è il martirio delle città, la decadenza fisica e morale del Duce, il crollo di un mito. E' lo sbarco in Sicilia, il fascismo che cade, è un esercito senza ordini che diserta compatto. E' la calata dei tedeschi, i primi giorni di Salò, è la guerra civile. Ma il 1943 è fatto anche di sensazioni, odori, rumori inconfondibili, canzoni, episodi di vita senza gloria. Questo libro racconta un anno della vita italiana, soprattutto nella sua quotidianità. (abstract)

BIBL CMRC  STO 537

Mario Capitani, La difesa di Roma : cronistoria dal 25 luglio al 29 settembre 1943, Modena, STEM Mucchi, stampa 1973

L’autore ricopriva in qual periodo la carica di Capo di Stato Maggiore del Corpo d’Armata di Roma, con sede del Comando in Roma, nel Palazzo di Via della Pilotta. È una raccolta di documenti autentici lasciati integralmente in tutta la loro crudezza perché possano diventare materia per uno Storico non di parte. Il volume contiene: – la MEMORIA di quei giorni nel 1o capitolo “Luce sulla difesa di Roma” che l’autore scrisse per il suo Comandante nel 1947, attenendosi scrupolosamente alle sue note cronistoriche; non ha la pretesa di essere già Storia, ma intende fornire dettagliata narrazione seriamente documentata, come fu vissuta a via della Pilotta. In quei giorni egli fu attore e testimone e per sua schietta natura non uso a mentire. Uscita a puntate su un settimanale di Roma nel 1948, non fu contestata in alcun modo.  La Cronistoria dal 25 luglio sera che si dipana ora per ora, notte e giorno in ordini dati e ricevuti in quel Comando, le cui funzioni – a prescindere dalle esigenze di carattere strettamente militare – si possono sintetizzare nel mantenimento dell’ordine pubblico in Roma e territorio giurisdizionale (7 province), conseguenti allo “STATO DI GUERRA” (stato d’assedio), proclamato subito dopo la caduta del fascismo. (abstract)

BIBL CMRC E 281

Paolo Monelli, Roma 1943, con una nuova prefazione di Lucio Villari, Torino, Einaudi, 2012

«Opera di grande giornalismo e di intensa testimonianza morale, "Roma 1943" – pubblicato per la prima volta nel 1945 – resta, a mio parere, un modello inarrivabile (forse, unico) di cronaca autentica, di verità essenziale che poco o nulla ha a che vedere con la tradizione spesso dissimulatrice del giornalismo italiano. Ne era consapevole lo stesso Monelli: “Mi pare che da questa cronaca pur scarsa e lacunosa esca già una lezione terribile per tutti noi: spesso, scrivendo, mi pareva di fare un doloroso esame di coscienza”. La consapevolezza dell'autore è stata la condizione intellettuale indispensabile per fare di "Roma 1943" quello che è realmente: un libro di storia. Scritto, però, come dovrebbero sempre gli storici; cioè con rispetto per lo stile. Ma vi è di più. "Roma 1943" è anche un'opera strana, piacevole, che tiene saldamente il lettore dalla prima all'ultima pagina». (Lucio Villari). Abstract

BIBL CMRC CB 40

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