5 maggio 1821: morte di Napoleone Bonaparte

CamScanner 02-05-2023 15.58_1.jpg

 Il 5 maggio 1821 muore nell'esilio di Sant'Elena l'imperatore Napoleone Bonaparte. Nell'immaginario collettivo la data della sua morte è stata scolpita dalla famosissima ode composta da ALessandro Manzoni.

La Biblioteca Istituzionale e l'Archivio Storico la ricordano attraverso uno dei volumi del patrimonio librario e documentario, "Roma Napoleonica" di Gustavo Brigante Colonna, Felice Le Monnier, Firenze, 1929.

L'Autore, collaboratore assiduo della rivista Capitolium e del Gruppo dei Romanisti, discendente di una delle famiglie più nobili e importanti di Roma, dedica la sua opera di giornalista e scrittore alla divulgazione della storia di Roma, arricchendola di curiosità e aneddotica. In questo volume, ne "Il sogno del re di Roma", ci racconta come "forse per rannodarsi in certo qual modo alla tradizione del Sacro Romano Impero e dare insieme significato di legittimità alla corona così avventurosamente ereditata dalla rivoluzione Napoleone pretese che Pio VII ripetesse a Parigi il gesto del glorioso pontefice" ovvero l'incoronazione di Carlo Magno da parte di Leone III.

Tra gli accompagnatori laici del pontefice alla volta di Parigi c'era anche il principe Altieri.

 

"La cerimonia dell'incoronazione si svolse magnifica e solenne. [...]Per pubblico divertimento furono anche innalzati, in segno del giubilo della nazione, vari palloni in forma di corona imperiale, tutti ornati di vetri multicolori. Si intendeva, con essi, di dare rapido annunzio del fausto avvenimento alla Francia e all'Europa." 

Con grande stupore, neanche ventidue ore dopo, uno di questi palloni discese nel lago di Bracciano.

"L'avventurato aerostato, trasportato a Roma, venne esposto in Vaticano. [...] E a Roma, per una settimana, non si parlò che del pallone [...] Poi fu dimenticato in una rimessa della Floreria Apostolica."

"Frattanto Napoleone vagheggiava, da Parigi, di trasformare Roma in una capitale degna del figlio suo; e impartiva ordini per un rapido rinnovamento edilizio dell'urbe".

Aveva, tra l'altro, incaricato l'architetto Perusini  e poi l'architetto Stern di realizzare un palazzo imperiale tra il Palatino e il Campidoglio o sul Quirinale.

Conclude Briganti Colonna: " Era stato il sogno di un altro Imperatore, caduto nel proprio sangue. Nel narrare enfaticamente il miracoloso percorso dell'areostato di Parigi, i cortigiani gazzettieri del tempo avevano omesso un piccolo particolare. Piccolo; ma di fosco presagio". Infatti prima di cadere nel lago di Bracciano, il pallone aveva sfiorato la cd. tomba di Nerone sulla Cassia lasciandovi "il pomo posto su la cima dell'allegorica corona imperiale".

 

Risorse digitali:

http://www.gruppodeiromanisti.it/wp-content/uploads/2015/04/BRIGANTE-COLONNA-Gustavo.pdf

XHTML 1.0 Valido!