Dante Alighieri-cenni biografici

Dante in Dalì

Dante Alighieri, o Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri nasce a Firenze in una data incerta compresa tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265 e muore a Ravenna, tra il 13 e il 14 settembre del 1321.
Gli Alighieri erano una famiglia di secondaria importanza all'interno dell'élite sociale fiorentina che, negli ultimi due secoli, aveva raggiunto una certa agiatezza economica. Il trisavolo Cacciaguida degli Elisei, ricordato da Dante, fu cavaliere nella seconda crociata al seguito dell'imperatore Corrado III.
Il nonno paterno di Dante, Bellincione, era un popolano ed il figlio di Bellincione, nonchè padre di Dante, Aleghiero o Alighiero di Bellincione, svolgeva la professione di compsor (cambiavalute), procuratore giudiziale presso il tribunale di Firenze e forse anche di usuraio, con cui riuscì a procurare una certa agiatezza alla numerosa famiglia. Appartenenva alla parte guelfa, ma non avendo ambizioni politiche, evitò l'esilio dopo la battaglia di Montaperti.
La madre di Dante si chiamava Bella degli Abati, figlia di Durante Scolaro e apparteneva a un'importante famiglia ghibellina locale. Il figlio Dante non la citerà mai tra i suoi scritti, ma sappiamo che  morì quando lui aveva cinque o sei anni. Alighiero si risposò forse tra il 1275 e il 1278, con Lapa di Chiarissimo Cialuffi. Da questo matrimonio nacquero Francesco e Tana Alighieri (Gaetana).
Con ogni probabilità, seguì l'iter educativo proprio dell'epoca, che si basava sulla formazione presso un grammatico  con il quale apprendere prima i rudimenti linguistici, per poi approdare allo studio delle arti liberali: teologia, filosofia, fisica, astronomia da un lato (quadrivio); dialettica, grammatica e retorica dall'altro (trivio).
L'educazione ufficiale era poi accompagnata dai contatti "informali" con gli stimoli culturali provenienti ora da altolocati ambienti cittadini, ora dal contatto diretto con viaggiatori e mercanti stranieri che importavano, in Toscana, le novità filosofiche e letterarie dei rispettivi Paesi d'origine. Fondamentale per Dante fu l'incontro con il politico ed erudito fiorentino Ser Brunetto Latini, reduce da un lungo soggiorno in Francia sia come ambasciatore della Repubblica, sia come esiliato politico, ricordato nell'Inferno con affetto e commozione.
 [...] e or m'accora,
la cara e buona imagine paterna
di voi quando nel mondo ad ora ad ora
m'insegnavate come l'uom s'etterna [...]

(Inferno, Canto XV, vv. 82-85)
 

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