Giuseppe Ungaretti, Tivoli e il lago di Albano

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 Giuseppe Ungaretti (1888-1970) si trasferì con la famiglia da Roma a Marino nel 1926; nel piccolo centro dei Castelli Romani, il poeta soggiornò fino al 1934 trascorrendovi anni sereni, creativi e significativi. A Marino nel 1930 nacque, infatti, suo figlio Antonetto e tra i boschi e le splendide vedute dell’area albana trovò nuova linfa la poesia del “Sentimento del tempo”; due avvenimenti che influirono moltissimo sulla sua vita di uomo e di artista. E proprio all’interno del “Sentimento del tempo”, raccolta poetica del 1933, il poeta inserì due poesie dedicate al territorio laziale: L’Isola e Lago luna alba notte.

Ne “L’Isola”, del 1925, il paesaggio evocato è quello della Villa Gregoriana di Tivoli, avvolta in una bellezza senza tempo, mentre un visitatore senza nome (l’autore stesso) si aggira tra i suoi alberi e le sue acque, in uno scenario mitologico di ninfe e di misteri. Afferma lo stesso autore in una tarda postilla: "Il paesaggio è quello di Tivoli. Perché l'isola? Perché è il punto dove io mi isolo, dove sono solo: è un punto separato dal resto del mondo, non perché lo sia in realtà, ma perché nel mio stato d'animo posso separarmene".

L'ISOLA

A una proda ove sera era perenne
di anziane selve assorte, scese,
e s'inoltrò
e lo richiamò rumore di penne
ch'erasi sciolto dallo stridulo
batticuore dell''acqua torrida,
e una larva (languiva
e rifioriva) vide;
ritornato a salire vide
ch'era una ninfa e dormiva
ritta abbracciata a un olmo.
In sé da simulacro a fiamma vera
errando, giunse a un prato ove
l'ombra negli occhi s'addensava
delle vergini come
sera appiè degli ulivi;
distillavano i rami
una pioggia pigra di dardi,
qua pecore s'erano appisolate
sotto il liscio tepore,
altre brucavano
la coltre luminosa;
le mani del pastore erano un vetro
levigato da fioca febbre.

 

Altrettanto suggestiva è la poesia “Lago luna alba notte” del 1927. Il lago di Albano non è esplicitamente menzionato, ma solo evocato, tanto che ogni segno individuabile si dissolve in un’atmosfera diffusa. Eppure il poeta, che ben lo conosceva a causa delle sue frequenti passeggiate, dà alcuni elementi che alludono e riconducono alla conca lucente, a cominciare dal titolo. Non è escluso, infatti, che la parola ALBANO sia presente nelle due parole ALBA Notte.

 LAGO LUNA ALBA NOTTE.
Gracili arbusti, ciglia
Di celato bisbiglio...
Impallidito livore rovina...
Un uomo, solo, passa
Col suo sgomento muto...
Conca lucente,
Trasporti alla foce del sole!
Torni ricolma di riflessi, anima,
E ritrovi ridente
L'oscurità...
Tempo, fuggitivo tremito...

Immagine:J. R.Cozens The Lake of Albano with Castel Gandolfo, 1777 circa, Londra, da Wikipedia

Risorse digitali

https://www.youtube.com/watch?v=SHuwpb2tehE Lettura de “L’Isola”
https://www.youtube.com/watch?v=q_YEyIR5I2o Lettura di “Lago luna alba notte”
https://www.youtube.com/watch?v=DFbppY8XfOw Lettura di “Lido”, per un confronto.
http://www.macropolis.org/time/sentimento.pdf Testo

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