Rifugiata nel verde di Frascati alla ricerca di un nuovo linguaggio
La scrittrice romantica Amantine Aurore Lucile Dupin (1), conosciuta al mondo con lo pseudonimo di George Sand, nacque a Parigi nel 1804 e trascorse la sua infanzia a Nohant, un paese del dipartimento della Francia centrale, nel castello di proprietà della nonna paterna. Qui ebbe accesso alla vasta biblioteca di famiglia e alle letture dei classici che le trasmisero l'amore per gli scrittori e i poeti italiani che tanto influirono sulla sua formazione. Queste letture stimolarono la viva immaginazione della scrittrice che si esaltava di fronte alle meraviglie della natura.
“Come ogni intellettuale dell'epoca, nel 1833 George Sand partì per il suo primo viaggio in Italia, accanto ad Alfred de Musset e durante il suo soggiorno italiano scrisse l'opera Lettres d'un voyager nella quale descrisse l'Italia che finalmente riuscì a vedere dopo averla conosciuta attraverso scritti e racconti. Ma è il secondo viaggio, all'età di cinquant'anni che segnò profondamente la scrittrice: siamo nel 1855, il profondo dolore per la morte della sua nipotina Ninì le tolse anche la voglia di scrivere e un altro soggiorno in Italia, secondo il suo nuovo compagno Alexandre Manceau, avrebbe potuto essere per lei un'ottima cura per superare il grande dolore e per farle riprendere l'inchiostro.
Così avvenne. Infatti George Sand dopo il viaggio scrisse il saggio I giardini in Italia(2), rimasto inedito per oltre un secolo e il romanzo La Daniella, entrambi ambientati a Frascati (3). I giardini in Italia è una sorta di memoria, dove la scrittrice affida alle parole la riflessione sulle problematiche del mondo in cui vive, sulle proprie convinzioni e sui temi dei quali ha sempre meditato, in particolare quello a lei più caro: la natura. Il testo è diviso in due parti. La prima intitolata I giardini e la seconda I boschi. La prima parte si riferisce al soggiorno che la Sand fece nella campagna romana dopo aver visitato già Roma.
Nous sommes venus nous installer a Frascati le pays est d'une beautè dont aucun récit ne pourra jamais donner l'Idée (4).
In queste righe è forse contenuto il motivo che l'ha spinta a parlare di Frascati e delle sue ville, piuttosto che delle altre ville dei Castelli Romani che aveva visitato nei giorni precedenti al suo arrivo a Frascati. Le "grandi acque" sono l'elemento principale del giardino mentre gli altri elementi diversissimi tra loro per epoca e stile sonno tenuti e legati in un unicum proprio dall'acqua. In poche righe vengono descritti gli elementi principali che compongono il giardino: l'acqua che con fontane e cascate costruisce il teatro, le grotte, le scale, i parterre e i materiali che li compongono, fiori, piante basse, le pacciamature in marmo, ceramica, ardesia., etc. Dopo aver tracciato le linee generali si entra nella descrizione dei giardini delle ville di Frascati, perché, come si accennava prima, sono quelli che, secondo la scrittrice, in Italia costituiscono i migliori esempi di giardini dell'epoca e ne vengono individuati due esempi significativi: Villa Aldobrandini e Villa Ruffinella o Tuscolana. Villa Aldobrandini è sicuramente quella che più affascina la scrittrice, non solo per il giardino, ma anche per la posizione dominante che occupa nel paesaggio di Frascati, detta per questo anche villa Belvedere. L'elemento che caratterizza il giardino di questa villa è il teatro d'acqua:" Le più belle girandole della campagna di Roma sono a Frascati nel giardino di Villa Aldobrandini (5)". Ciò che cattura l'attenzione di Gorge Sand oltre alla posizione e al teatro dell'acqua, è l'inserimento paesaggistico del giardino e della villa "sotto i fianchi di una montagna splendidamente alberata"(6), dove ancora una volta è dominante il rapporto uomo-natura.
L'altro esempio citato è quello di Villa Ruffinella o Tuscolana, dove quello che la colpisce è la capacità avuta nel gestire un progetto unitario di grandi dimensioni che "sfugge alla matita per la sua estensione", nel saper armonizzare e raccordare il giardino nel paesaggio nel quale è inserito. Sappiamo che la scrittrice visitò anche il giardino di Villa Mondragone, ma di esso non se ne parla esplicitamente, vi è solo un riferimento nella parte I boschi ove si parla della vegetazione arborea presente nella campagna romana.
Nel capoverso conclusivo della prima parte emerge il gusto romantico della rovina e dello stato di abbandono, enfatizzato ulteriormente dal ruolo della natura che, nella sua semplicità e libertà, riconquista lo spazio costruito dall'uomo. Così l'edera abbraccia le rovine, le radici degli alberi sollevano i marmi e le acque, costrette a scorrere in canali, scendendo giù per le cascate, "fuggono le prigioni di pietra"(8) e scorrono libere. Libera ma anche semplice e naturale e soprattutto tanto rinfrancata dalla visione della natura e dalle bellezze di Frascati, George Sand lasciò l'Italia per sempre.”
Note
1) Sulla vita e le opere di Amantine Aurore Lucil Dupin(1804-1876) si veda la scheda;
2)Si tratta di un manoscritto inedito trovato tra i volumi della Biblioteca Nazionale di Francia dalla Pof.ssa Giovanna Romanelli, docente di lingua e civiltà italiana all'Università La Sorbonne Paris III di Parigi e di Sociologia della letteratura all'Università Cattolica di Milano. Il manoscritto è stato pubblicato nel 2000 per i tipi della Sellerio:una nota nell'introduzione riporta la sigla con la quale è catalogato il libro: FR:NOUV:ACQ: n.13339;
3) Durante la stesura del romanzo,tra marzo e aprile del 1855,la scrittrice abitava a villa Piccolomini Lancellotti e la custode della villa Chiara Allegrini, divenuta sua amica preziosa, rivivrà nel personaggio di Mariuccia;
4)Rocheblave G., George Sand et sa fille in "L'Italie dans la vie et l'oeuvre de George Sand" di Annarosa Poli, CIRVI, Moncalieri, 2000, p.278;
5) Campus Enrica, George Sand. Giardini in Italia, in Quaderni della Rivista. Ricerche per la progettazione del paesaggio, gennaio-aprile, 2008, p.34;
6) Ivi, p.34:
7)Ivi, p.34;
8)Ivi, p.35.
Immagini:
Giovanni Battista Falda, Fontana superiore, in cima la scala e cascata di sopra al teatro nel bosco del giardino Ludovisi
Risorse digitali:
L'eterna armonia (A Song to Remember) di Charles Vidor, con Merle Oberon nelle vesti di Sand
Chopin amore mio (Impromptu) di James Lapine. La storia d'amore tra George Sand, interpretata da Judy Davis, e l compositore F. Chopin.
I figli del secolo (Les Enfants du Siècle), diretto da Diane Kurys (1999). Con Juliette Binoche nei panni di George Sand. una biografia romanzata e centrata soprattutto sulla storia d'amore che l'autrice ebbe con de Musset; la sceneggiatura di questa pellicola è tratta dalla corrispondenza epistolare dei due scrittori.