24 marzo 1944-24 marzo 2023: Morte a Roma. Il massacro delle Fosse Ardeatine
"In questo caso - disse Mackensen - giustiziate Todeskandidaten [candidati alla morte], cioè condannati a morte, all'ergastolo e detenuti che non sono ancora stati giudicati ma son colpevoli di delitti per i quali è prevista la pena di morte". [...]
Il tedesco (Kappler) disse che su ordine del comandante egli aveva bisogno di un certo numero di persone da fucilare. Prigionieri ne aveva già per conto suo, ma la polizia italiana doveva dare il suo contributo. Egli chiedeva un'ottantina di vittime. Inoltre, Kappler disse che doveva vedere la lista completa delle persone arrestate in via Rasella. "
La Biblioteca Istituzionale e l'Archivio Storico partecipano alle commemorazioni per l'eccidio della Fosse ardeatine attraverso alcuni brevi brani del volume Morte a Roma. Il massacro delle Fosse Ardeatine, di Robert Katz, minuziosa ricostruzione dell'attentato di via Rasella e dei fatti successivi che portarono al terribile eccidio, basata sull'esame di innumerevoli fonti, archivi e testimonianze.
E’ il Tenente Colonnello delle S.S. Herbert Kappler, che compila la lista delle vittime insieme al Questore Caruso. Trecentotrentacinque vittime, cinque in più delle trecentotrenta previste, provenienti da via Tasso, dal carcere di Regina Coeli e cittadini comuni, estranei alla Resistenza, rastrellati a caso con l’aiuto della polizia fascista, vengono trucidati il 24 marzo 1944, nelle cave di pozzolana, lungo la via Ardeatina. Tutte le fonti riportate da Robert Katz concordano su due aspetti: il massacro deve essere eseguito entro 24 ore dall'attentato di via Rasella e deve essere taciuto fino alla sua esecuzione per evitare l'insurrezione della popolazione contro l'indicibile crudeltà dei tedeschi, alla vigilia della disfatta.
Percorso di lettura dai volumi della Biblioteca
Risorse digitali:
Una delle 335 vittime accertate: il corrazziere Graziano Calcedonio
(targa presso Reggimento Corrazzieri di Roma)