La "Santa Pasqua" 2020. Percorso bibliografico dal patrimonio librario e documentario della Biblioteca Istituzionale e dell'Archivio Storico della Città metropolitana di Roma Capitale
La Santa Pasqua
Ecchesce a Pasqua. Ggià lo vedi, Nino:
la tavola è infiorata sana sana
d’erba-santa-maria, menta romana,
sarvia, perza, vïole e ttrosmarino.
diesci fiaschetti e un bon baril de vino.
Ggià ppe ggrazzia de Ddio fuma er cammino
pe ccelebbrà sta festa a la cristiana.
In sta ggiornata nun z’abbadi a spesa
e nun ze penzi a gguai un accidente.
carciofoli, granelli e ’r rimanente,
tutto a la grolia de la Santa Cchiesa.
Giuseppe Gioacchino Belli, 19 aprile 1835, sonetti.
Un arguto e interessante articolo di Mario Dell’Arco, “Pasqua e Pasquetta a Roma” in Lazio Ieri e Oggi, VI, 1 (1970), p.48-49, rievoca usanze e tradizioni pasquali che solo in parte sopravvivono ancora oggi: in primis, la “gita fori porta”, soprattutto verso “santuari agresti” che offrivano l’occasione di una sosta ad una rustica “osteria cucinante”, in cui gustare, secondo un altro sonetto del Belli Er pranzo de le minente [popolani arricchiti e pretenziosi], riso e piselli, lessi, trippa, salsicce e fegatelli, carciofi fritti, gnocchi, “pizza aricresciuta”, peperoni sottaceto, salumi e formaggi vari, vino, ciambelle.
Roma veniva presa d’assalto da tantissimi turisti stranieri che s’arrangiavano a dormire a caro prezzo fino ad Albano. Le osterie che già normalmente non brillavano per servizio e pulizia, erano strapiene fin dal mattino.
Ai tempi di Gregorio XIII, Il Giovedì Santo a San Pietro il Papa si affacciava dalla Loggia della Benedizione con un cero che lanciava ai fedeli che lo facevano a pezzi per conservarlo come reliquia.
Il Sabato Santo, invece, a San Giovanni in Laterano, venivano esposte le teste dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma.
Il giorno di Pasquetta era animato dalla grandiosa girandola di fuochi d’artificio a Castel Sant’Angelo, accompagnata da colpi di cannone.
Un altro volume, La meridiana della chiesa di S. Maria degli Angeli a Roma, l'astronomo Bianchini e la Pasqua, di Aldo Alberti Poja, Roma, Palombi editore, 1946 , illumina un aspetto importante e tipico delle festività pasquali, ovvero l'esatta individuazione della data della Pasqua che deve essere celebrata nella prima domenica dopo il Plenilunio che segue l'Equinozio di Primavera e secondo regole che risalgono al Concilio di Nicea.
Sul pavimento della Chiesa di S. Maria degli angeli, di fronte alla tomba del Maresciallo Diaz si vede la Meridiana o Linea Clementina, fatta costruire a seguito degli studi che Papa Clemente XI, commissionò ad una Commissione di cui faceva parte il Canonico Francesco Bianchini, matematico, astronomo, archeologo e storico, allo scopo di verificare la validità della Riforma Gregoriana del Calendario, e per determinare Urbi et Orbi la data della Pasqua con esattezza.
La Meridiana fu inaugurata dallo stesso Clemente XI il 6 ottobre del 1702; è una grande linea di bronzo incorniciata da marmi," distesa quasi diagonalmente per circa 45 metri se si considera come punto virtuale di partenza quello su cui cade la perpendicolare proveniente dal centro del foro gnomonico. A destra della linea sono rappresentate, con intarsi di antichi marmi policromi, i segni zodiacali delle costellazioni estive e autunnali; a sinistra quelli delle costellazioni primaverili e invernali. Alle due estremità figurano i segni delle costellazioni del Cancro e del Capricorno. I segni zodiacali furono realizzati su cartoni di Maratta, tratti da immagini di "Uranometria Nova" di Mayer.
L'immagine del Sole, penetrando per il centro dello stemma araldico di Clemente XI, percorre durante l'anno, a mezzogiorno solare vero, tutta la Linea, partendo dal Cancro al Solstizio d'Estate, raggiungendo il Capricorno al Solstizio d'Inverno e compiendo successivamente il percorso inverso." (fonte: www.santamariadegliangeliroma.it:La_Meridiana)
Immagini di copertina:
Pinelli Bartolomeo, Osteria romana: http://www.inliberta.it/cesare-pascarella-la-storia-raccontata-allosteria/
Thomas Antoine Jean Baptiste, Fedeli per la benedizione papale in San Pietro a Pasqua, in Un an à Rome et dans ses environs. Recueil de dessins lithographiés, représentant les costumes, les usages et les cérémonies civiles et religieuses des états romains, ... dessiné et publié par Thomas, Paris, de l'imprimerie de A. Firmin Didot, imprimeur du roi, rue Jacob, n° 24, 1830
Alberti Poja Aldo, La meridiana della chiesa di S. Maria degli Angeli a Roma, l'astronomo Bianchini e la Pasqua, Roma, Palombi editore, 1946
BIBL CMRC H 78
Andreoli Nino, Il pranzo pasquale nella vecchia Roma, in Lazio ieri e oggi. Rivista mensile di cultura regionale, 4 (1968), p. 50-51
BIBL CMRC Riv B 148
Cancellieri Francesco, Descrizione de' tre pontificali che si celebrano nella Basilica Vaticana per le feste di Natale di Pasqua e di S. Pietro, Roma, Stamperia Vaticana, 1788
BIBL CMRC Misc.PASS. A 12/2
Dell'Arco Mario, Pasqua e pasquetta a Roma, in Lazio ieri e oggi. Rivista mensile di cultura regionale, 6 (1970), p. 48-49
BIBL CMRC Riv B 148
Carpaneto Giorgio, Una benedizione pasquale clerico-mazziniana: la Pasqua del 1849 a Roma <1923>, in Lazio ieri e oggi. Rivista mensile di cultura regionale, A. 43. n. 3 (2007), p. 70-71
BIBL CMRC Riv B 148
Sindici Augusto, Mala Pasqua. Novella in versi, Nuova antologia di lettere, scienze ed arti, Serie 5 v. 144, 1909, p. 393-400
BIBL CMRC RIV B 99
In appendice: La Settimana Santa a Roma