Maria Bellonci e Castelnuovo di Porto

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 Il 6 gennaio 1502, Lucrezia Borgia, seguita da un allegro e sontuoso corteo, lasciava Roma alla volta di Ferrara per incontrare il suo sposo, Alfonso d'Este, figlio primogenito del duca Ercole, e prendere possesso della sua nuova casa. Il corteo avanzava a piccole tappe; Alessandro Borgia in persona “aveva prescritto le stazioni del lungo viaggio: Castelnuovo, Civitacastellana, Narni, Terni, Spoleto, Foligno. Qui doveva trovarsi il duca Guidobaldo o la moglie per accompagnare madonna Lucrezia a Urbino. Di qui poi si doveva muovere attraverso gli Stati di Cesare; e per Pesaro, Rimini, Cesena, Forlì, Faenza e Imola andare a Bologna, per quindi raggiungere il Po e Ferrara” (da Gregorovius).

Su Castelnuovo di Porto, prima tappa del corteo nuziale di Lucrezia, si sofferma la scrittrice Maria Bellonci (1902-1986) nel romanzo “Lucrezia Borgia”, pubblicato nel 1939:

 

“La sera, toccando il venticinquesimo chilometro videro profilarsi a destra una collinetta fasciata dal grigio dilavato degli olivi e scoprirono tra mura fortificate e torrioni la forma di un campaniletto duecentesco. Era la prima sosta, Castelnuovo di Porto: ed era, per Lucrezia, l’avventura che si sarebbe ripetuta alla fine di tante giornate per quasi un mese”.

 

(BIBL CMRC CASS 48)

Castelnuovo di Porto apparve agli occhi di Lucrezia e del suo seguito non molto diversa, probabilmente, dall’immagine riprodotta in questa suggestiva acquaforte del 1663: immersa nella pace della campagna, protetta da mura fortificate e impreziosita da un bel campanile del Duecento.

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