Pier Paolo Pasolini e Ciampino
Pier Paolo Pasolini (1922-1975) si trasferì a Roma nel 1950. Dal 1952, e fino al termine dell’anno scolastico 1954-1955, insegnò Letteratura a Ciampino presso la Scuola Media “Francesco Petrarca” in via Principessa Pignatelli. Tra i suoi studenti di quel periodo, ricordiamo Vincenzo Cerami, il drammaturgo e sceneggiatore italiano venuto a mancare nel 2013.
Per raggiungere Ciampino, il poeta ogni giorno doveva affrontare un viaggio le cui difficoltà ricorda in alcuni versi de “Il pianto della scavatrice”, poesia contenuta ne “Le ceneri di Gramsci” (1957):
“Povero come un gatto del Colosseo / vivevo in una borgata tutta calce / e polverone, lontano dalla città / e dalla campagna, stretto ogni giorno / in un autobus rantolante: / e ogni andata, ogni ritorno / era un calvario di sudore e di ansie."
E proprio ne “Le ceneri di Gramsci”, all’interno del poemetto “L’Appennino”, che apre la raccolta, il poeta menziona Ciampino, abbagliato sotto sbiadite stelle:
Sotto le palpebre chiuse ride
tra i pidocchi il mammoccio di Cassino
comprato ai genitori; per le rive
furenti dell’Aniene, un assassino
e una puttana lo nutrono, nelle
coloniali notti in cui Ciampino
abbagliato sotto sbiadite stelle
vibra di aeroplani di regnanti,
e per i lungoteveri che sentinelle
del sesso battono in spossanti
attese intorno a terree latrine,
da San Paolo, a San Giovanni, ai canti
più caldi di Roma, si sentono supine
suonare le ore del mille
novecento cinquantuno, e s’incrina
la quiete, tra i tuguri e le basiliche.
Risorse digitali
Testo
Reading dell'autore stesso "Le ceneri di Gramsci"
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