Rocco Scotellaro e Tivoli
Rocco Scotellaro (1923-1953) fu un politico, scrittore e poeta d’origine lucana. Nato a Tricarico, in Basilicata, dopo aver conseguito il diploma di maturità classica a Trento, frequentò a Roma la facoltà di Giurisprudenza e lavorò presso il Regio Convitto Nazionale di Tivoli come istitutore. Tornato al suo paese dopo la morte del padre (1942), non solo fu testimone sensibile e operoso degli anni in cui la Lucania era terra di confino per intellettuali come Carlo Levi, di cui divenne amico, e Emilio Sereni, ma dopo l’8 settembre ’43, partecipò attivamente alla vita politica e sindacale del suo territorio. Divenne sindaco di Tricarico a soli ventitré anni e fu acceso sostenitore delle lotte per la terra da parte di contadini e braccianti. Del mondo contadino ormai al tramonto fu anche poeta e studioso.
Morì a soli trent’anni per un infarto.
All’interno della raccolta “Margherite e rosolacci”, pubblicata postuma (1978) e curata di Franco Vitelli, si trova una bellissima poesia che il poeta dedicò alla Villa d’Este di Tivoli nel giugno del 1942. Ovunque tanto verde, rumore di acqua e uccelli sui rami, mentre sui podi dormono statue.
VILLA D'ESTE
Entra che ti sfiora un fresco di vesti di edere
e un ventagliare di fronde.
Che incantano i viali
e svettano i fiori,
scivola l'uccello pei rami;
ondeggiano calme
le vette dei pini
e glicini scendono scendono
con lo scroscio de l'acque.
Da ovunque sui podi
dormono statue,
china la pietra del capo
su ruscelletti cascanti.
Vela il muschio sottile
le pietre abbronzate,
si scende, si scende!
Come quando tra i boschi alla marina
spira solenne riecheggiando il vento.
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