Manicomio di S. Maria della Pietà

Immagine - Manicomio di Santa Maria della Pietà

Anonimo (sec. XIX)
Manicomio di S. Maria della Pietà. – [Roma : Stabilimento Tipografico Aureli e C., 1863]. - 1 stampa ; 270 x 343 mm. - C. [316]

In: Le scienze e le arti sotto il pontificato di Pio IX [vol. II] / [Cacchiatelli P. e Cleter G.]. – 2° edizione. – Roma : Stabilimento Tipografico Aureli e C., 1863. – Indicazione dei curatori dall’epistola ai lettori.BPR N 4

L’opera, volta a celebrare la grandezza delle scienze e delle arti sotto il pontificato di Papa Pio IX (1846-1878), si presenta legata in due volumi, e racchiude fascicoli destinati ad essere pubblicati con cadenza periodica una o due volte al mese, con numerazione progressiva delle carte; ogni fascicolo contiene due tavole illustrate incise in rame.
Nel secondo volume una parte cospicua è dedicata agli enti di assistenza e agli ospedali romani. In particolare un fascicolo, costituito da quattro carte, descrive ed illustra i lavori ideati e realizzati sotto il pontificato di Pio IX per l’ammodernamento dei vecchi edifici del Manicomio e le nuove porzioni di fabbricato.
Nel 1860, come primo provvedimento, fu eseguito l’ampliamento dell’ingresso che si volle abbellire in vario modo affinché, entrando, l’impressione del luogo fosse meno tetra.
Furono ceduti dall’Archiospedale di S.Spirito alcuni fabbricati quindi destinati al settore delle donne, fino ad allora stretto, scomodo, umido e insalubre: vi furono costruiti una nuova infermeria, un guardaroba, terrazzi per stendere la biancheria, sei nuove celle per le pazienti furiose. Il cortile prima utilizzato come stenditoio divenne un giardino.
 A seguito dello stanziamento di denaro da parte di Pio IX, furono apportate trasformazioni al settore degli uomini. I cortili variarono nell’aspetto e nella funzione: il primo, cinto da un portico con pareti decorate a grottesche, divenne un giardino, il secondo fu arricchito di piante; fu aggiunto, inoltre, un terzo giardino. L’acquisto di alcuni edifici, disposti lungo il lato meridionale e la ripulitura del vecchio stabile determinò la riorganizzazione dei locali, con particolare attenzione alla distribuzione degli ambienti destinati ai bagni, alle docce e ai letti di riposo dopo il bagno: fu costruita un’apposita sala per l’Idroterapia, con docce scozzesi, a pompa, a pioggia e ad ascensione, bagni di cura e di acqua minerale. Significative le trasformazioni nei locali per la ristorazione, con l’ampliamento delle cucine al pian terreno e l’apertura di archi verso il giardino nel refettorio dei Tranquilli. Quindi furono abbellite, illuminate ed ampliate le scale che conducevano ai piani superiori, anch’essi arricchiti di spazi e decorazioni, dove fu risanato e illuminato il dormitorio dei Tranquilli, e costruito un nuovo dormitorio per i Sudici, con grandi finestroni prospicienti il giardino, e uno per gli Agitati. Nella nuova struttura del Manicomio fu ornata la Cappella comune e disposta la Biblioteca, arricchita da numerose opere di pregio donate da Sua Santità.

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