Carlo Emilio Gadda e i Castelli Romani

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Negli anni ’50, i Castelli Romani sono una presenza ricorrente nel cinema e nella narrativa italiana e le “fraschette”, caratteristiche osterie, compaiono in numerosi film di quel periodo. È proprio in una “fraschetta” che si svolge una famosa sequenza de “Un maledetto imbroglio” (1959) di Pietro Germi, dove avviene l'incontro tra il commissario Ingravallo e un giovane brigadiere dei Carabinieri di Marino, informato dei fatti. Il film è liberamente tratto dal capolavoro di Carlo Emilio Gadda “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” del 1957. Gadda, da buon milanese trapiantato a Roma, conosce bene le abitudini dei romani di fare la “gita fuori porta” ai Castelli e ne ripropone luoghi e ambientazioni nel suo celebre romanzo poliziesco. Marino, Ariccia, Frattocchie e la nettunese verso Albano, sono le protagoniste indiscusse della narrazione. Sulla scena del crimine di Via Merulana a Roma viene infatti rinvenuto un biglietto del "trenino dei Castelli" e una parte della refurtiva viene recuperata a Marino dal commissariato locale. Dai Castelli Romani provengono inoltre sia alcune domestiche della vittima, sia alcuni dei principali sospettati dell'omicidio.

“Ingravallo si potè concedere una scappata a Marino... era una giornata meravigliosa: […] gli pareva davvero di inalare ambrosia cor naso, de bevela giù ne li polmoni: un sole dorato sur travertino o sur peperino d'ogni facciata de chiesa”

Gadda frequenta i Castelli Romani già dalla gioventù. In un racconto della raccolta “Castello di Udine” del 1934, dove descrive la sagra dell'uva di Marino, emerge una conoscenza inequivocabile dei luoghi e delle tradizioni del posto: «Oh se gli architetti milanesi sapessero mai combinare una fontana simile, come sul sagrato a Marino!».

In questo contesto godereccio, sempre nel Pasticciaccio, si inserisce un altro memorabile pezzo di scrittura in cui Gadda compie una vera e propria celebrazione del gusto e dei profumi della tipica porchetta di Ariccia:

“[…] La bella porca de li Castelli! L'emo portata a balia a la macchia: a la macchia de Galloro, l'emo portata, a mmagnà la ghiandola de l'imperatore Calìgula! la ghiandola der principe Colonna! Der gran principe de Marino e d'Albano! ch'ha vinto tutti li peggio turchi pe mare e pe terra a la gran battaja de Lévati da li piedi! Che ar domo de Marino ce stanno ancora, le bandiere! co la mezzaluna de li turchi, ce stanno! La bella porca, signori! porchetta arrosto cor rosmarino! e co le patate de staggione! […]”

 

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