Madame De Stael e Tivoli

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 Nel 1807 viene pubblicato a Parigi il romanzo “Corinne ou l'Italie” della baronessa Anne-Louise Germaine Necker, conosciuta più comunemente come Madame De Staël (1766-1817).
La portata e la diffusione di quest’opera in tutta Europa e per tutto l’Ottocento fu enorme e la si può comprendere solamente riconducendola all’avvio di un sensibilità nuova, quella romantica, che in Corinna viene raffigurata nelle vicende sentimentali dei due protagonisti e nella descrizione incantata dell'Italia, dei suoi costumi e delle sue meraviglie artistiche.
Ambientato sul finire del Settecento e di stampo fortemente autobiografico, Corinna o l'Italia narra la storia d’amore tra la poetessa Corinna, inglese trapiantata in Italia, e Lord Nelvil, durante un viaggio in Italia di quest’ultimo. La narrazione rimane in bilico tra la letteratura di viaggio, la dissertazione critica sull’Italia, condannata qui all’arretratezza culturale e al rimpianto per il suo glorioso passato, ed il romanzo d’amore, così caro e diffuso nell’800.
Sullo sfondo vi è l’Italia, ove i due protagonisti si muovono tra Roma, Firenze, Ancona, Napoli, Torino e Venezia. Ma è a Tivoli, ove Corinna ha una villa di campagna, che i due toccano le vette più alte del loro sentimento, stregati dalla malia e circondati dalla storia e dalla luminosa cornice della campagna romana: 

“Lord Nelvil e Corinna nella loro corsa a Tivoli passarono innanzi alle ruine del Palazzo di Adriano e del Giardino immenso che lo circonda […]La casa di Corinna era edificata al di sopra della Fragorosa cascata del Teverone; sull’alto della montagna, dirimpetto al suo giardino eravi il tempio della Sibilla […]La vista del vicino paese, da qualunque punto si considerasse formava un quadro che scorgevasi là come il centro o l’ornamento di tutto. Le ruine producono singolare incanto sulla campagna d’Italia. Esse non rammentano, come gli edifizi moderni, il lavoro e la presenza dell’uomo: si confondono con gli alberi, con la natura; sembrano in armonia col torrente solitario, immagine del tempo che le ha fatte quel che sono, le più belle contrade del mondo non risvegliano veruna memoria, quando non portano l’impronta di alcun avvenimento notevole; sono prive di interesse al confronto dei paesi storici”.

Ed è sempre a Tivoli, luogo di ricordi e nostalgia, dove Lord Nelvil torna dopo la morte di Corinna, per un ultimo soggiorno di raccoglimento.

I testi sono tratti da: La Corinna, o sia l’Italia della Signora de Staël Holstein, Per G. Truffi e comp., Milano, 1832

Immagini:
Robert Hubert, "Le cascatelle di Tivoli", 1768, olio su tela, Musée des Beaux-Arts, Pau. Da https://www.italianways.com/
"La morte di Corinna", con Oswald che si dispera (incisione di G. Staal). Da wikipedia

Risorse digitali: 

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Galleria fotografica: 
la cascata di Tivoli (Inc. III, 14; f. 80; inv. 35362 Vedute di XVI e XVII secolo nelle stampe della Biblioteca della Provincia di Roma, Roma 2002 (I vol., collana Palazzo Valentini), n. 133, p.127
The great Cascatella of Tivoli (J. Merigot, 1797-1824) (Inc.II 44; inv. 35532)
Tivoli, tempio della Sibilla L. Rossini 1824  (G.F. C 14)
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